Celeste è questa
corrispondenza d’amorosi sensi,
celeste dote è negli umani.
Immaginatevi se Foscolo avesse inteso, in questi versi dei suoi Sepolcri, la stessa corrispondenza che gestisce Poste Italiane. Quella stessa corrispondenza, ora smaterializzata in email che negli anni ha invece costruito epistolari stupendi che sono diventati oggetto di ricerca, di collezione, essi stessi genere letterario.
Eppure, la corrispondenza a cui faceva riferimento l’autore neoclassico, altro non era che l’affinità che lega alle volte due esseri umani. Quella cosa che li tiene uniti anche distanti, li fa scegliere, li fa essere speciali l’uno per l’altra. O l’uno per l’altro. O l’una per l’altra.
Tra l’altro, leggendo questi versi, pensando se con celeste il Foscolo avesse voluto intendere il colore, e non riferirsi all’ispirazione divina del sentimento.
Che bella la nostra lingua, e che bella la mia fidanzata Serena cui è andato questo bisticcio d’amore!
POST SCRIPTUM.
Ci ho messo qualche giorno a scrivere questo articolo: cercavo di ricordare e trovare riferimenti specifici a chi avesse giustamente asserito come l’avvento delle email stia già da un po’ di tempo facendo scomparire una delle fonti più importanti della storiografia moderna, gli epistolari appunto.
Non ricordo se fosse una critica letteraria o una studiosa di storia, mi sembra però che fosse donna. Insomma, qualcuno ricorda qualcosa di simile?
Volete un altro indizio? Sono un mitomane, forse è tutto nel mio cervello.