Lacuna/æ: un libro e una mostra sulla Venezia che non conosci

Lacuna e laguna hanno la stessa origine. Derivano entrambe da lago (in latino lacus). Fino all’incirca all’800 si tendeva a usare l’uno o l’altro termine, indifferentemente. Poi pian piano le loro strade si sono separate e lacuna viene adoperato per indicare una mancanza mentre in ambito geografico si parla di laguna quando ci si trova davanti—cito il dizionario— a un “tratto di mare basso parzialmente chiuso da una lingua di terra, da una barriera corallina o dal delta di un fiume a grosse quantità di acque morte”.

La laguna per eccellenza, almeno per noi italiani (ma pure per i milioni di turisti che la visitano) è quella di Venezia. Una laguna, una lacuna: in entrambi i sensi perché in effetti sono molte le aree della città poco conosciute ai più. Ed è qui che arriva il progetto Lacuna/æ, ideato da Eleonora Milner, fotografa e curatrice, che assieme ad Elena Caslini ha coinvolto 20 fotografi italiani in quest’iniziativa che mira a documentare e mostrare quelle zone di Venezia che vanno oltre i soliti Canal Grande, Piazza San Marco, Ponte di Rialto; quelle zone, più periferiche ma più “reali”, spesso sede di grandi complessi industriali poi dismessi, in cui i turisti raramente s’immergono (quasi letteralmente, visto che si parla di Venezia) ma che rimangono molto interessanti soprattutto dal punto di vista architettonico visto che alla riqualificazione hanno lavorato grandi progettisti di fama internazionale.

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Andrea Avezzù, Lara Bacchiega, Sergio Camplone, Claudia Corrent, Caterina De Zottis, Marco Del Zotto, Marco Fava, Francesca Gardin, Allegra Martin, Riccardo Muzzi, Luana Rigolli, Francesca Occhi, Mattia Parodi, Sara Polo, Giacomo Pulcinelli, Sara Sagui, Gian Giacomo Stiffoni, Giacomo Streliotto, Federico Vespignani e Claudia Zalla—questi i 20 fotografi, tra cui diverse “vecchie conoscenze” di Frizzifrizzi—hanno lavorato negli scorsi mesi per documentare il presente, raccontando anche il modo in cui vengono vissute, oggi, certe aree della laguna.

Ma per approcciarsi a un lavoro così complesso, Eleonora ed Elena, insieme a una squadra di giovani collaboratori, hanno svolto anche una grande ricerca d’archivio, andando a scovare fotografie, mappe e disegni d’epoca (su Instagram c’è tutto il dietro le quinte).

L’idea è quella di realizzare un libro (208 pagine, in un’edizione limitata di 300 copie) con tutto il materiale, da pubblicare il prossimo giugno organizzando anche una mostra per l’occasione.
Per finanziare il progetto è stata anche attivata una campagna di crowdfunding che per ora ha raccolto oltre metà del budget necessario alla realizzazione del volume e alle spese per l’allestimento e la promozione dell’esposizione.
Ogni contributo, quindi, è ben accetto, sia per chi a Venezia ci abita, sia per chi, soprattutto, vuol scoprire cosa c’è al di là della “cartolina”.

(foto: Archivio Giacomelli)
(foto: Archivio Giacomelli)
(foto: Marco Del Zotto)
(foto: Marco Del Zotto)
(foto: Eleonora Milner)
(foto: Eleonora Milner)
(foto: Claudia Corrent)
(foto: Claudia Corrent)
(foto: Eleonora Milner)
(foto: Eleonora Milner)

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