© Cristina Amodeo

Le ceramiche di Cristina Amodeo

Classe 1986, nata a Verbania ma da anni di base a Milano, Cristina Amodeo l’ho conosciuta sei anni fa. È stata forse la prima illustratrice in assoluto di cui ho parlato qui su Frizzifrizzi e da allora cerco di star dietro a tutto quello che fa (libri, mostre, lavori per riviste e case editrici, progetti personali), in realtà senza riuscirci granché bene perché io sono sempre distratto dalle mille segnalazioni che mi arrivano in ogni momento e lei è un raro esempio di delicatezza, discrezione e umiltà, ed è più facile che esploda una supernova davanti al mio balcone, che Cristina mi scriva su ogni canale possibile e immaginabile (prassi invece molto seguita da altri) per dirmi “ho fatto questo, ho fatto quest’altro”…

Proprio per questo finora mi sono totalmente perso tutta una parte di suoi lavori che esula—ma non del tutto, a dire il vero, visto che poi l’immaginario di un’artista va oltre il medium che usa—dall’illustrazione, e cioè le ceramiche.
Cristina crea oggetti di ceramica. E sono bellissimi, cristinamodeosi fino all’ultima molecola, e in vendita online.

Indaffaratissima dopo un progetto-monstre come Pranzo Improvvisato, alle prese con nuovi progetti e ultimamente sempre con la valigia in mano, sono riuscito a contattarla mentre la sera stessa stava per partire per lo Sri Lanka. Ne è uscita fuori un mini-intervista in cui mi ha raccontato del come e del perché ha deciso di ficcare le mani nella terra e mettersi a lavorare la ceramica.

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© Cristina Amodeo
© Cristina Amodeo

Quando hai cominciato a realizzare oggetti in ceramica?

Mi sono sempre piaciuti gli oggetti in ceramica e avevo voglia di provare a lavorare la terra e di apprendere le fasi di realizzazione, cosi mi sono iscritta a un corso base con Gabriella Sacchi allo Spazio Nibe, qui a Milano, ormai 4 anni fa».

Cos’è che ti affascina di questa tecnica?

La lavorazione della ceramica è un processo molto lungo fatto di tanti passaggi differenti e prima di gioire del risultato bisogna aspettare che il pezzo lavorato si asciughi, venga scartavetrato e rifinito, cotto una prima volta, smaltato e cotto una seconda volta. Solo a quel punto si può realmente capire se tutto ha funzionato bene e se l’oggetto è come te l’eri immaginato, ma spesso ci si imbatte in più di un incidente di percorso, qualche volta rimediabile, altre volte decisamente irrecuperabile.
Comunque dopo aver iniziato a fare un po di vasi a colombino mi sono interessata anche allo stampaggio e alla colatura. Cosi ora alterno un po’ entrambe le tecniche.

lo studio di Cristina
lo studio di Cristina
Visto che sei un illustratrice immagino che tu lavori da casa, come la maggior parte dei tuoi colleghi. Per le ceramiche come fai? Hai un laboratorio?

L’anno scorso mi sono trasferita in una nuova casa e sono riuscita a ricavarmi un angolino dove lavorare la ceramica. Per ora mi trovo bene, ho i miei blocchi di terra (al momento lavoro con le basse temperature), i miei stampi in gesso e le mie tanichette di terra da colaggio.
Quando devo cuocere vado da Roberto Cambi, un artista ceramista che ha un laboratorio in corso XXII marzo, qui a Milano, comodo per casa mia. Poi a volte smalto direttamente lì, prima della seconda cottura, per evitare di fare avanti e indietro troppe volte rischiando di rovinare il pezzo.

E a un certo punto hai anche cominciato a venderli, questi oggetti.

Sì, quest’anno ho aperto un piccolo e-shop.
Si tratta per lo più di vasi, barattoli e tazzine. I colori che scelgo richiamano quelli che uso anche nei miei lavori su carta. E flora e fauna, come per l’illustrazione, sono sempre lo spunto iniziale.
Mi piacerebbe riuscire a dedicare più tempo alla produzione di oggetti in ceramica e a pensare a un progetto piu complesso e magari in qualche modo più narrativo, ma in realtà apprezzo anche l’oggetto fine a stesso e puramente decorativo.

© Cristina Amodeo
© Cristina Amodeo
© Cristina Amodeo
© Cristina Amodeo
© Cristina Amodeo
© Cristina Amodeo
© Cristina Amodeo
© Cristina Amodeo
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il logo è di Martina Merlini
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