Alice Calamita ama: “i mandorli in fiore, le gonne a ruota, Fahrenheit 451, l’Art Déco, i fiori di curcuma, Scala dei Turchi, il marmo verde Guatemala, i fuochi d’artificio, le foreste di Rousseau, il profumo dell’acqua di rose, i letti a castello, tuffarsi tra i cavalloni, la granita di gelsi, l’odore del legno, il Barocco, il design scandinavo, ridere e baciare con lo schiocco”.
E noi di Frizzifrizzi ci eravamo immediatamente innamorati di lei, era bastata una sua email nella torrida estate del 2011, in cui ci raccontava del suo neonato brand; alla prima borsa (altre ne abbiamo ricevute in dono ed acquistate) l’amore era ormai consolidato. Belle forme, interessante ricerca di materiali e dettagli, bellissime chiusure, manifattura artigianale italiana, colore. Poi il silenzio, l’abbiamo persa ci dicevamo, ipotizzando fosse celata dietro alla scrivania di qualche noto brand, abbiamo anche provato ad immaginare quale, finché qualche giorno fa un’email ci annuncia il suo ritorno e per noi è stata immediatamente un’ottima notizia!
Ha ripreso a lavorare al suo brand, dopo lieti eventi familiari, cambiamenti, assestamenti ed ha disegnato una capsule di tre modelli in alcune varianti colore; per lo più sono pezzi unici realizzati artigianalmente con materiali ed accessori italiani.
Ogni pezzo ha un suo accessorio in legno, un anello ovale di legno d’ulivo realizzato con l’aiuto di un artigiano. Perché mi scrive: «Mi piaceva l’idea di inserire un terzo materiale oltre alla pelle ed al metallo che fosse proprio il legno d’ulivo che è un po’ il simbolo dei luoghi in cui sono nata ed in cui sono tornata a vivere, oltre ad essere un materiale che mi ricollega al mio percorso di studi ed alla mia passione per il design».
Le borse sono in vendita esclusivamente on-line sul suo sito.