L'infografica è opera del designer Hasaim Hussein ed è stata pubblicata sull'ultimo numero della rivista Lapham's Quarterly, dedicato alla moda

Un’infografica racconta l’origine di alcuni colori, dal Blu di Prussia al Rosso di Robbia

Dal Grigio Galena—scoperto dagli antichi egizi quasi 4000 anni fa e ricavato dall’omonimo minerale dal colore metallico con una vaga sfumatura blu—alla Biacca (o “bianco di piombo”), utilizzato per secoli dai pittori e creato nel 700 dai giapponesi trattando fogli di piombo con l’aceto e con il letame di cavallo fermentato per poi essere utilizzato, oltre che per dipingere, anche come trucco per il viso (pur essendo ultra-tossico) dai ricchi e dai nobili del Sol Levante.

Percorrendo da un capo all’altro questo cerchio dei colori si passa poi al Giallo di Cadmio (qua c’è lo zampino dei chimici crucchi), al Curcuma (come la spezia), all’Ocra Rossa (con cui si pitturavano il viso gli indiani… quelli americani)… e via via alla scoperta delle origini, storiche e geografiche, di alcune tra le tinte più famose, due delle quali sono nate in Italia: il Rosso di Robbia, prodotto fin dall’epoca romana con le radici rossastre della pianta che porta lo stesso nome e che veniva usata soprattutto per tingere i tessuti; e il Rosso Oricello, scoperto (si dice) per caso, quando un mercante fiorentino, Alemanno del Giunta, in viaggio alle Baleari si fermò a far pipì e vide che alcune piante—dei licheni della varietà chiamata Rocella—una volta bagnate dall’urina, si coloravano di viola (ecco un link per chi volesse approfondire).

L’infografica è stata realizzata dal designer Hasaim Hussein per l’ultimo numero di Lapham’s Quarterly, un trimestrale interessante quanto bizzarro, che in ciascun uscita tratta un tema più o meno d’attualità (quello del numero in questione era la moda) utilizzando però documenti e fonti storiche.

L'infografica è opera del designer Hasaim Hussein ed è stata pubblicata sull'ultimo numero della rivista Lapham's Quarterly, dedicato alla moda
L’infografica è opera del designer Hasaim Hussein ed è stata pubblicata sull’ultimo numero della rivista Lapham’s Quarterly, dedicato alla moda
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