Dall’invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg fino ad arrivare alle fonderie digitali di oggi e ai caratteri fatti di bit.
Attraverso sei capitoli, illustrando storia e caratteristiche tecniche di 100 tra i più importanti caratteri tipografici degli ultimi 560 anni (cioè dalla celebre Bibbia del tipografo, oltre che orafo e inventore tedesco), il designer inglese Tony Seddon racconta l’evoluzione dell’arte tipografica e del type design, influenzati non soltanto dalla conquiste tecnologiche ma anche dai bisogni della società, da altre discipline (vedi l’architettura), dall’estetica dominante del periodo.
Seddon, già autore di svariati volumi su grafica e tipografia, tra cui una storia del graphic design del XX Secolo, un manuale su come abbinare tra loro i caratteri e uno spassoso almanacco con 365 “dos&don’ts” per designer intitolato Thou Shall Not Use Comic Sans, oltre che un esperto in materia è anche un ottimo divulgatore e le oltre 250 pagine del libro scorrono lisce come l’olio l’inchiostro attraverso grazie, bastoni, occhielli, colli, cravatte e—parallelamente—attraverso le epoche che dividono i vari capitoli:
- 1455-1700 The start of it all: The first typefaces are designed in Germany, Italy, France and the Netherlands
- 1700-1890 The emergence of literacy: The popular desire for reading material drives invention
- 1890-1920 The first technological age: Type foundries become big business and mass production becomes reality
- 1920-1960 Type meets art: Typographic originality and creative culture embrace on an industrial scale
- 1960-1990 Type become cool: Type influences international style
- 1990-today The second technological age: Typesetting for the masses.
The Evolution of Type, uscito lo scorso agosto, si può acquistare online su Amazon o da Thames & Hudson (le copertine cambiano in base all’edizione inglese o americana ma il libro è lo stesso).
