«Non è oro tutto ciò che luccica» è un proverbio noto e stranoto, sentito ripetere decine di volte da sagge mamme, zie e nonne italiche. Pare se ne trovi traccia perfino tra gli scritti di Esopo, ne I racconti di Canterbury e ne Il mercante di Venezia di William Shakespeare, dove l’espressione è incisa su uno scrigno donato dal Principe del Marocco a Porzia.
Sta ad ammonire chi guarda a non farsi abbagliare dal luccichio, perché spesso ciò che abbaglia gli occhi è ingannevole.
Ma a quanto pare vale anche l’ammonimento contrario: «non tutto quel ch’è oro brilla» ammonisce Gandalf il Grigio ne Il Signore degli anelli; potrebbe non brillare, sembrarti altro ed essere comunque oro e prezioso. Come i gioielli in cartone che vedete nelle foto qui attorno.
Nell’ultimo anno si sono moltiplicati i manufatti realizzati in cartone, intere stanze fatte di cartone, mobili di cartone, scrivanie di cartone precarie quanto il lavoro di questi tempi (qui il post), animaletti cinetici di cartone (qui), pure il biglietto da visita a forma di coltellino svizzero in cartone (eccolo) e moltissimo altro ancora, così al designer di gioielli tedesco David Bielander (che in passato ha realizzato bellissimi gioielli ispirati a piante, fiori, frutta ed insetti) deve essere venuto in mente di dar vita ad una collezione di gioielli che fin nei minimi dettagli sembrano essere realizzati in cartone.
Osservate le pieghe interne o le spille che paiono messe a caso con mano tremante e puntatrice. A prima vista paiono di cartone, ma se non vi fermate a quella, se osservate bene, se li toccate, se li soppesate, ammirate, capirete che sono in oro e argento.