Narguess Hatami è una giovane designer nata a Teheran nel 1981; Narguess, il suo nome, significa “narciso” e immagino lo debba al fatto che il padre regalò un mazzo di narcisi alla madre subito dopo il parto.
Dopo aver fatto un percorso di studi scientifici in Iran, si è trasferita a Bologna per studiare moda. Del resto, con un padre architetto e una made designer, l’arte e la moda hanno da sempre caratterizzato la sua vita.
Temprata da numerose ed interessanti esperienze negli uffici stile di alcuni marchi italiani, Narguess Hatami ha deciso di dar vita al brand Miahatami che, in qualche modo, richiama il suo nome, e quella che vedete è FW2015/16, la sua – ottimamente riuscita – collezione d’esordio.
Una collezione, che trova un perfetto equilibrio tra oriente e occidente. Tra le influenze della millenaria cultura persiana, in cui è nata, e la contemporaneità occidentale, in cui si è formata come designer. La prima emerge dai richiami ai motivi nati con la tecnica Aynekari utilizzata per creare specchi in rilievo per le decorazioni di interni. Motivi che nella collezione sono ricreati utilizzando fogli di paillettes interi, tagliati, piegati e applicati, per ottenere i rilievi decorativi desiderati; ai mosaici fatti di piastrelle geometriche e colorate; alle finestre decorate e policrome della Andarouni; alle stanze interne delle case tradizionali, quelle stanze che erano riservate alle donne.
L’occidente guadagna la ribalta nei tagli, nelle forme, nei richiamo agli anni ’70, nelle lavorazioni e nell’uso dei materiale, specie quelli hi-tech. Materiali nobili si mescolano ad elementi futuristici. La preziosità dell’organza di seta più leggera si combina a texture riflettenti, così come altri materiali techno si mescolano alla maglia.
I colori sono vibranti per regalare luminosità, calore e slancio anche in inverno, e richiamano i colori vivaci delle maioliche: verde bottiglia, rosso fuoco, arancione, blu intenso. Non mancano però il bianco ed il nero.