Doverosa precisazione: i libri da colorare non hanno niente a che vedere con l’arte. Neanche lontanamente. Gli unici che lo pensano così sono quegli zii e quelle zie un po’ ingenui e un po’ ottusi che vanno in cartoleria e chiedono “qualcosa per il mio nipotino che vuole fare l’artista”. Nipotino che poi tanto -ino non lo è più e magari fa il Liceo Artistico e rabbrividisce (ma in silenzio, per rispetto) quando scarta il pacco e si trova davanti i “capolavori di Van Gogh” da rifare seguendo le istruzioni e riempiendo gli appositi spazi numerati col colore indicato.
I libri da colorare sono piuttosto come i puzzle — che però almeno hanno la difficoltà in più di dover cercare nel mucchio il pezzo giusto — né più né meno che attività da fare in maniera quasi ascetica per passare il tempo e da distruggere poi una volta completata (mai e poi mai incorniciare o appendere un puzzle! Allo stesso modo è vietatissimo conservare la paccottiglia “artistica”).
Detto questo passiamo a Querkles, un nuovo sistema per i libri da colorare, inventato da Thomas Pavitte, già autore di vendutissimi volumi “a puntini”.
Querkles consiste in una serie di cerchi numerati, da riempire coi colori oppure attraverso tratteggi incrociati (ma i video spiegano meglio quindi ti consiglio di guardarli) per realizzare ritratti o giù di lì.
In uscita questo mese, i primi libri Querkles saranno presto acquistabili online e nelle librerie — le stesse che frequentano gli zii ingenui e ottusi di cui sopra.
