Uno dei significati del termine lacuna è “spazio vuoto creato dalla mancanza di ciò che dovrebbe occuparlo”, e generalmente ha una connotazione negativa: se manca un mattone, un tassello del mosaico, un pezzo del puzzle, la pagina di un libro, l’intera opera ne perde. Nel caso quel mattone, quel tassello, quella pagina siano la pietra angolare, tutto l’insieme viene giù, fisicamente o metaforicamente.
È interessante quindi che sia stato scelto proprio questo nome, Lacuna, per un progetto visionario qual è quello di costruire una biblioteca temporanea fatta solo di libri. “Oggetti” che dovrebbero riempirle, le lacune, non crearle.
Ma il motivo è presto detto: in questa installazione, che sta a metà tra l’opera d’arte e l’iniziativa sociale, i libri non sono solo esposti ma costituiscono pure la struttura stessa di questo vero e proprio tempio della cultura: libri come scaffali, libri come colonne, pagine di libro come svolazzante tetto, per un totale di 50.000 volumi, donati dall’Internet Archive dopo esser stati digitalizzati.
E il lettore che arriva può prenderne tutti i libri che vuole, contribuendo quindi a “smontare” e ridisegnare in tempo reale l’intera struttura: per ogni lacuna fisica che la biblioteca “subirà”, potenzialmente qualche lacuna intellettuale verrà riempita.
Ideata per il prossimo Bay Area Book Fest, in quel di Berkeley, California, Lacuna (che attualmente è in fase di raccolta fondi su Kickstarter) verrà realizzata il prossimo giugno da Flux Foundation, un collettivo di artisti dedito alla creazione di grandi installazioni pensate per far partecipare il pubblico.