Gli sguardi dei gatti dietro alle finestre

Un’invenzione di epoca romana, nata per proteggere dal freddo e attutire i rumori della strada senza però negare la vista sul mondo che c’è di fuori. E un felino selvatico, che fin dall’Antico Egitto si è lasciato addomesticare dall’uomo.
Mettili insieme e otterrai una delle accoppiate più sorprendenti, surreali, buffe e disarmanti che la natura e l’ingegno umano abbiano mai creato: gatti e finestre, appunto.
O, meglio, gatti dietro alle finestre.

Fa’ una passeggiata in città, guardati attorno e troverai almeno un paio d’occhi brillanti intenti a fissarti.
Va’ a ripescare tra le tue vecchie foto e ti accorgerai che lì, dietro di te e le tue amiche che da ragazzine facevate le scene per le vie del paesello ce n’era uno che vi scrutava.

Che passa per la testa del gatto?, ci chiediamo tutti.
Che passa nella testa di questi qua che mi spiano?, non può che chiedersi il gatto.
E la cosa funziona proprio per questo, per quel mistero sospeso tra gli occhi del passante e quelli del micio dietro il vetro.

Su questo insondabile enigma il fotografo inglese e californiano d’adozione Max Knight ha realizzato una serie di foto, Cats in Windows, prima diventate una fanzine e presto, arricchite di altri scatti, saranno anche un libro.

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