Quando le regole sono semplici il gioco è più divertente.
E nel caso di Stolen — una di quelle riviste che in realtà somigliano più a dei libri e che di solito vengono definite bookazine — le regole sono semplicissime. Anzi, la regola, perché ce n’è soltanto una: che siano foto, illustrazioni, lettering o collage, tutte le opere pubblicate devono essere rigorosamente analogiche.
Della serie: “nessun pixel è stato maltrattato durante la produzione di questo magazine”.
Dopo un secondo numero (di cui ho già parlato a suo tempo, senza risparmiarmi in dettagli autobiografici) già ricchissimo di contenuti, Stolen ha da poco pubblicato il terzo volume, ancora più ricco, con oltre 80 artisti coinvolti in questo variopinto calderone di opere disegnate, pitturate, scritte, tagliaincollate o impresse su pellicola.
Novità assoluta rispetto alle uscite precedenti: 10 interviste, ovviamente analogiche anche quelle.