Con un naso rosso: un corto tra diverse realtà sociali

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Io e Teddy ci conosciamo da quando siamo piccoli.
Era il periodo in cui nessuno aveva granché da fare e quindi ci si incontrava a Cernusco e si passavano pomeriggi a chiacchierare su panchine, a comprare focacce da Beretta o a far giri per il centro di Milano.
Crescere con una persona, parlare di progetti e, dopo anni, vedere quei progetti realizzarsi è tutto quello che ci vuole in un momento in cui spesso si prova e non si riesce, spesso si vorrebbe ma non si fa, spesso si sta fermi e si aspetta che qualcosa accada.

Il Teddy in questione di cui sto parlando si chiama in realtà Alberto Tedesco e i pomeriggi a chiacchierare sulle panchine si sono trasformati in serate al bar 40 a parlare, le focacce del Beretta sono diventate panini delle 4 del mattino dopo il Magnolia e i giri per il centro di Milano sono diventati sporadici pomeriggi col sole a scrivere canzoni e ad ascoltarlo suonare l’ukulele tra gli alberi.
Non è cambiato, poi, così tanto.
Si continuava a parlare di progetti e lo vedevo, un po’ per volta, mettere insieme pezzi di vita nuovi, ascoltarlo mentre mi raccontava del lavoro di clown (che fa dal 2009), della missione in Albania con Avs e di quelle a Reggio Calabria e in Bretagna con Clown One Italia; dei “suoi ragazzi”, di quanto sia difficile, ma gratificante, lavorare nel sociale, e di quanto non significhi solo aiutare gli altri, ma anche aiutare se stessi. A crescere, capire, creare qualcosa di nuovo.

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Questo qualcosa di nuovo è arrivato un anno fa con il suo progetto Volontabili Clown, pensato e realizzato per la Cooperativa Il Sorriso, per cui Alberto lavora, ed il cui obiettivo principale, tra gli altri, è quello di favorire uno scambio tra diverse realtà sociali.
Parlo di diverse realtà sociali perché i clown in questione che si prendono cura di persone bisognose sono proprio quei ragazzi che Alberto segue, quindi persone con disabilità, ovvero coloro che per primi hanno avuto, ed hanno, bisogno dell’aiuto dei volontari.
Si va così a creare uno scambio empatico e spirituale tra persone che, probabilmente, non avrebbero mai avuto nulla a che fare gli uni con gli altri, se non fosse stato per questo progetto.

Me lo ricordo ancora il racconto di Teddy dopo la loro “prima uscita”, ma soprattutto ricordo i dubbi del prima e la soddisfazione del poi, che ha portato sia Alberto che Anna Troiano, anche lei educatrice per la Cooperativa Il Sorriso, a pensare, ideare e realizzare il cortometraggio “Con un naso rosso”, interpretato da 28 (su 30) ragazzi che hanno preso parte al progetto.

Il corto, la cui voce narrante è quella del doppiatore e attore Marco Pagani e le musiche quelle di Municipale Balcanica, racchiude un po’ tutta l’esperienza di questi ragazzi ed ha vinto il primo premio al Festival Internazionale del Cinema Nuovo, la cui giuria era presieduta da Pupi Avati e Giampaolo Letta.

Non voglio dilungarmi tanto anche perché conoscendo Teddy da tanti anni potrei star qui tutto il giorno a scrivere su ciò che fa, con quanta passione lo fa e di quanto è felice di farlo, tutte cose che penso siano descritte in maniera trasparente nel corto a cui, orgogliosamente, vi rimando, e che potete vedere qui sotto.

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