Sulla scia dell’esplosione a livello mondiale del fenomeno delle birre artigianali (alzi la mano chi non ha almeno un amico aspirante mastro birraio impegnato nottetempo con estratti di malto, fermentatori e tubicini sterilizzati, amico che durante i primi tentativi ti guarderà con occhioni gonfi di speranza mentre ti fa buttar giù beveroni che nel migliore dei casi sembreranno estratti vagamente pizzichini di lievito con un leggero retrogusto di suola di scarpa e cenere di Camel Light) era ovvio che prima o poi nel panorama delle riviste indipendenti ne arrivasse anche una dedicata all’argomento.
Uscita col primo numero lo scorso luglio e finanziata con le 3800£ raccolte grazie a una campagna di crowdfunding, Hop & Barley, ovvero orzo & luppolo, nasce per raccontare la ricchissima e già sovraffollata scena birraia, focalizzandosi soprattutto su quella inglese, attraverso interviste a birrai (ma anche a bevitori) e reportage nelle aziende che producono e nei luoghi dove si consumano le migliori birre artigianali, adottando però il punto di vista dell’appassionato più che quello del critico.
