Da quando sono padre di famiglia capita molto di rado, ma mi si può riconoscere, quando torno a casa un po’ brillo da una serata di chiacchiere e birrette + bonus Varnelli (ma mai dopo mezzanotte altrimenti l’anice mi trasforma in un Gremlin), perché lascio una scia di stonato ma appassionato canto libero. Faccio i bassi, mi avventuro negli alti, faccio pure i coretti, camminando spedito per le grigie periferie di Bologna, lo sguardo verso il sol dell’avvenire che verrà, l’energia che pompa nelle vene, le antenne bene attente a scongiurare per tempo eventuali secchiate d’acqua, nel cuore la segreta speranza di incontrare una banda di strada di gitani per unirmi a loro e in girum imus nocte et consumimur igni.
Una volta, una sola volta ho osato l’inosabile: togliere le cuffiette dall’iPhone e sbandierare ai quattro venti la mia gracchiante playlist dai ridicoli altoparlanti del telefono, esattamente come quei goffi adolescenti in cerca d’identità che ignari dell’effetto-comico se ne vanno in giro col loro hip-pop o come gli stranieri pieni di disagio e nostalgia di casa che in autobus impongono agli irrigiditi e timorosi compagni di viaggio la loro colonna sonora esotica.
Un giorno, però, farò le cose sul serio. Un giorno metterò su un soundsystem errante per le vie deserte della Bolognina. Quel giorno organizzerò la mia personalissima nottebianca, mi premurerò di trovare una lista di pezzi di quelli che proprio non puoi resistere e che se non ti sei premunito di sonniferi prima di buttarti tra le coperte ti tirerà giù dal letto con la voglia di ballare e di scendere in strada così come sei, hic et nunc, col pigiamino con le nuvole, con la maglietta della salute, con la lingerie da cougar o i mutandoni della nonna. Farò vibrare masse di cellulite, rimbalzare panze all’aria, tenere il tempo ai bastoni della vecchiaia, scratchare le ciabatte, frusciare le camicie da notte.
Quel giorno avrò bisogno di BeoPlay A2, il primo diffusore bluetooth di B&O Play di Bang & Olufsen.
Tre colori, senza fili, due canali, 180W, col suono che arriva da ogni dove grazie alle casse disposte sui due lati. Massiccio ma leggero (pesa 1,1kg) e una batteria che dura 24h — ché la mia nottebianca si fermerà solo quando ci arresteranno tutti: studenti fuoricorso, pensionati, muratori bergamaschi in trasferta, adolescenti che puzzano di ormoni, coguare, milf, fruttivendoli indiani, badanti rumene, parrucchieri cinesi, pizzaroli egiziani e bevitori di anice.