«Le idee devono combinarsi in maniera armonica. La bellezza è la prima verifica: non c’è un posto duraturo al mondo per la brutta matematica»
— G.H. Hardy
I matematici sono più che convinti che la loro disciplina sia il solo e unico linguaggio universale. In una dimensione parallela o in un lontanissimo cantuccio dello spazio/tempo la fisica, la chimica, la biologia potrebbero comportarsi in modo differente, avere regole differenti ma un numero primo (“l’atomo della matematica”, come viene definito) rimane tale ovunque. Proprio per questo i matematici non si accontentano di congetture e supposizioni: pure se riesci a dimostrare un fenomeno o un concetto “la maggior parte delle volte” non basta; una spiegazione dev’essere granitica, certa, e funzionare in ogni sistema, in ogni luogo e tempo: ecco il teorema. E il teorema, essendo assoluto e universale, deve pure essere armonico o, più semplicemente, deve essere “bello”.
Ma se chi lavora con i numeri si preoccupa dell’estetica logica e concettuale di una formula o di una dimostrazione, alla bellezza formale dei numeri ci pensano i grafici e type designer.
Un libro appena pubblicato dall’editore di Hong Kong Viction:ary (di cui abbiamo già presentato diverse uscite interessanti) è probabilmente il primo del suo genere ed è dedicato proprio a questo: Graphic Digits raccoglie il meglio del “design dei numeri”, presentando il lavoro di studi creativi di tutto il mondo alla prese con la complicata ma affascinante arte di dar forma alle cifre.