Boost your Run

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Era febbraio quando ho iniziato a parlare dei #cityrunners. Sono passati sette mesi e sta per iniziare la seconda stagione di questa serie che, mai avrei detto, mi sta appassionando molto.

Sia chiaro, non è che ora mi svegli ogni mattina con il desiderio di saltellare come una gazzella. Solitamente, la voglia di correre arriva nelle giornate in cui — come mi piace descriverlo — vorrei solo flippare dei tavoli, ovvero nelle giornate no.
Quando invece devo rispettare l’allenamento, mi impongo di mettermi le scarpe e uscire, ricordandomi del benessere che provo dopo aver corso.

Avete mai provato ad allenarvi raggiungendo un piccolo traguardo personale e poi di colpo scoprire che si può fare ancora di più? Che 10km, fatti una volta, possono essere fatti ancora e ancora. Che se al terzo km vi manca il fiato, vi sgridate e andate avanti?
È difficile da spiegare se non lo si è provato: un senso di onnipotenza incredibile che pervade l’anima.

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Con mia grande sorpresa — tra l’altro — ho scoperto che quando corro parlo ai miei organi (non ridete).
Se sento che sto arrancando, il mio cervello parla al cuore e ai polmoni dicendo: «ok, dai, rallento, però ripigliati».
Poi faccio un controllo sulle gambe e sento se sono stanche e mi dico: «come possono essere stanche se ho appena iniziato?» e cerco di regolare il passo.

La cosa più difficile è quando il cervello perde la concentrazione. Può essere un pezzo della playlist che arriva nel momento sbagliato, un percorso ripetitivo e poco stimolante, la poca voglia di correre. Lì la questione si fa complicata: o si cambia la canzone, oppure si cambia percorso prendendo strade nuove. Oppure si pensa ai problemi, li si analizza da ogni punto di vista e passa la paura.
È per questo motivo che bene o male continuo a correre e sono ancora qui.

Dopo gli allenamenti estivi, oggi si ricomincerà a fare sul serio con la prima gara di adidas di questa seconda stagione: Boost your Run. Con partenza da Villa Necchi, — teatro de Io sono l’amore — gireremo per Milano su un percorso di 7km per ritornare di nuovo in Porta Venezia, per l’ormai “mitologico” recovery meal preparato questa volta da Davide Oldani.
Crunchini al cioccolato e grana, sappiate che non mi mancherete.

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