Issues | Article Magazine #3

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Pagine fustellate, diversi tipi di carta, rilegatura a filo refe a vista…
Article Magazine è innanzitutto una gioia per il tatto e per gli occhi. Il classico esempio di “oggetto libro” (in questo caso “oggetto rivista”) prezioso, di quelli che non ti pongono nemmeno di fronte al dolente interrogativo che sorge dopo la lettura di tanti periodici — lo butto? lo tengo? — ma che, al contrario appena entrano in casa reclamano, e a ragione, un posto in libreria accanto ai volumi più pregiati.

Lungi dall’essere “tutto chiacchiere e distintivo” (cioè pura forma e virtuosismi di stampa e legatoria), il semestrale fondato dallo stylist Kenny Ho e dalla designer Rosy Tsai — è anche e soprattutto sostanza.

Giunto al terzo numero e disponibile in due edizioni (quella canonica in vendita nei migliori negozi del regno unito e quella da collezione — mostrata nelle foto — che è possibile richiedere online), Article è un periodico maschile nato per raccontare la cultura british in tutte le sue forme.

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A partire dalla copertina, che ospita un ritratto di Joe Dempsie — attore britannico già apparso in svariate serie tv, tra cui Skins, This is England e Game of Thrones, in cui recita nella parte di Gendry Waters, figlio bastardo di Stannis Baratheon — sfogliare l’ultima uscita di Article equivale a fare un intricato e mai banale viaggio nello spirito britannico, dalle tradizioni vittoriane fino agli stili contemporanei.

Si parla di colazioni (in un pezzo che si conclude con un prezioso consiglio: mai acquistare biscotti per il tuo breakfast, english o meno, perché secchi come sono «dovrebbero essere usati soltanto per riparare i buchi nei muri e non per finire nello stomaco»); si parla di un cottage del Wiltshire considerato il primo esempio del mdernismo inglese, coi figli dell’architetto a raccontarne storia e ricordi; si parla di vecchie macchine da scrivere, di una storica azienda di valigie, ci si orienta nel mondo di un acclamatissimo fashion designer contemporaneo come Christopher Raeburn e alla fine si finisce ad Antigua, nel bel mezzo della stagione dei monsoni.

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E inoltre: arte, fotografia, splendidi e classicheggianti editoriali di moda (maschile)…
Il tutto legato da una serie di grafiche di vinili, realizzate negli anni ’80 dal grande graphic designer Vaughan Oliver per la storica etichetta discografica 4Ad. Grafiche che aprono e chiudono ciascuno dei sei “ventiquattresimi” che compongono la rivista, creando un vero e proprio fil rouge che si chiude in quarta di copertina, attraversando in toto uno dei migliori magazine maschili attualmente in circolazione.

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co-fondatore e direttore
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