Il fatto che un’azienda che opera a livello mondiale come Lomography scelga di lanciare il suo ultimo prodotto su Kickstarter la dice lunga sulle potenzialità del crowdfunding. Se per le micro-imprese, le start up e i singoli che hanno un’idea ma non i mezzi economici per realizzarla il finanziamento dal basso rappresenta sempre più spesso l’unica possibilità per arrivare sul mercato, per chi invece le possibilità — come Lomography — le avrebbe, è un modo per testare a priori l’accoglienza del pubblico nei confronti di un prodotto ancora prima di fabbricarlo in serie, al contempo sfruttando tutta la pubblicità a costo zero che una campagna di crowdfunding di successo si porta dietro (vedere che in poche ore — come in questo caso — sono stati raccolti già oltre 200.000 $, centomila in più del goal prefissato, stimola ovviamente l’emulazione, fa scattare il classico meccanismo del lo prendono tutti ergo lo voglio anch’io, ci si sente parte di un gruppo) e il fatto di dover attendere mesi per avere poi davvero in mano quel che si è andato a finanziare non può che prolungarne l’effetto.
Che l’ultima delle toy camera del marchio di macchine fotografiche più hipster del mondo si rivelasse un successo ancor prima di uscire era comunque facilmente prevedibile: unisci due grandi tendenze nostalgiche — istantanea stile Polaroid + compatta analogica che fa foto vignettate, sballate, ipersature — e avrai il sacro graal della fotografia hipsterica. Facile come fare 2 + 2.
In arrivo a novembre, la Lomo’Instant è quindi la prima istantanea di casa Lomography, disponibile in quattro versioni (una in esclusiva per chi partecipa alla campagna su Kickstarter), possibilità di scattare col grandangolo integrato o con altri lenti “attaccabili”, esposizioni multiple, gelatine colorate e tutto quanto serve per avere una versione analogica di quello che puoi già fare con Instagram…
