Make a Book | Contest di editoria fotografica

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Al suo arrivo al MoMA di New York in veste di nuovo direttore del dipartimento fotografia, nel 2012, il curatore francese Quentin Bajac ha parlato della necessità del museo—e dei musei in generale—di adattarsi ai nuovi formati.
«Negli anni ’80 e ’90 sembrava che i fotografi fossero orientati verso le pareti delle gallerie e dei musei, producendo immagini pensate per essere incorniciate e viste in quel contesto. Penso che la nuova generazione si esprima invece in forme diverse: col web, coi libri autoprodotti», ha detto Bajac.
E ha aggiunto: «La fotografia non è più sui muri. Il formato libro è fondamentale per la fotografia».

In qualche modo ufficializzato da Bajac, il fenomeno dell’autoproduzione editoriale in ambito fotografico è in effetti evidente. Forse mai come oggi si sono viste tante micro-realtà editoriali che producono e vendono (principalmente sul web o in poche, illuminate librerie e concept store) libri di fotografia e un volume autoprodotto come Saluti da Pinetamare di Salvatore Santoro può arrivare (meritatamente) a conquistare un pubblico internazionale.

Ben consapevoli di questo, tre realtà indipendenti italiane hanno deciso di unire le forze per dare la possibilità a giovani fotografi di pubblicare il proprio libro, lanciando il contest Make a Book, rivolto agli under 35.
Il concorso si sviluppa in tre fasi: entro l’8 giugno si presenta del materiale utile a realizzare un libro d’autore e tra i partecipanti verranno scelti 8 finalisti; a luglio questi parteciperanno a un workshop gratuito in quel di Jesi (An), iniziando a sviluppare il proprio progetto-libro; nel settembre 2014 tutti e otto i progetti andranno in mostra, sempre a Jesi, e verrà scelto un vincitore, che verrà pubblicato e distribuito.

Un’opportunità da non perdere, soprattutto perché le tre realtà che hanno ideato e organizzato questa iniziativa—3/3, Skinnerboox e Wishot—sono molto serie e competenti.

Per maggiori informazioni e per sapere come partecipare: makeabook.it

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