Spotted

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«Metro A Cornelia
Ragazza biondina, rossetto rosso fuoco, leggins blu e tacchi neri alla london girl. Nel caso stia leggendo proprio tu, sono il ragazzo con gli occhiali che ti ha detto “ti stanno bene!”, vorrei correggere quel “grazie” acido, magari con un caffè».

Una volta messaggi come questi li si affidava al giornale locale con la speranza (perlopiù vana) che il diretto o la diretta interessata leggessero, capissero e si facessero vivi tramite la redazione. Una nota di colore—capace pure di regalare ai più grandicelli quel sottile brivido che accompagna sempre i ricordi della giovinezza perduta rievocati dall’ingenuità di qualche ragazzino—dentro a rubriche solitamente monopolizzate da lettera di protesta per le buche, prof. in pensione indignati per il degrado culturale «di questa società» o comunicati di autodifesa di consiglieri comunali o dirigenti d’azienda che si sono sentiti insultati da qualche articolo uscito giorni prima.

«Ci provo lo stesso anche se magari è impossibile. N2 da termini verso porta maggiore, 09 febbraio, circa l’una. Eri già sul bus, altissimo, magro, molto rocker, piercing all’angolo delle labbra. Mi hanno letteralmente spalmata accanto a te, ci siamo anche parlati, ti ho chiesto di farmi spazio per scendere perché anche tu scendevi a porta maggiore. In cuffia avevo i QoSA, ci siamo guardati, il volume era alto. Non appena scesi ci siamo salutati, tu ti sei diretto verso san lorenzo. Io avevo un cappotto jacquard, i capelli a caschetto. se leggi e ti va di riparlarne, mipiacizza».

S’intuisce dal “mipiacizza”, oggi questo tipo di messaggi si è spostato in blocco sul web, dove da qualche anno a questa parte è stato un fiorire di pagine “Spotted”—così si chiamano, che sta per avvistato, come ben sanno le fan di Gossip Girl. Su Facebook e Ask.fm sono spuntate in mezzo mondo migliaia di ritrovi virtuali, sempre estremamente local, di solito attorno a licei, università e mezzi pubblici.

Ed è raccogliendo messaggi come questi da alcune pagine Spotted di Roma che Studio Pilar, collettivo capitolino di illustratori, ha realizzato un’omonima fanzine, pubblicandoli così com’erano—errori grammaticali e di battitura compresi—e realizzando per ciascuno di essi, a fronte, un’interpretazione illustrata da uno dei sei artisti che fanno parte del collettivo: Patrizio Anastati, Giulio Castagnaro, Andrea Chronopoulos, Alessandra De Cristofaro, Andrea Mongia e Giulia Tomai.

«Tram 19 verso Gerani.
Reflex analogica alla mano e una busta di rullini al braccio, mi hai incuriosito, sarà che abbiamo la fotografia in comune».

Ritrovato in uno scatolone insieme a svariati pacchi ricevuti durante in periodo di lavori qui in redazione, Spotted è uscito in sole 50 copie lo scorso giugno. Quindi questa tardiva (ma necessaria, la fanzine è un vero gioiellino, sia per l’idea che per la realizzazione) segnalazione forse lascerà i potenziali acquirenti a bocca asciutta ma forse li convincerà a farsi un giro sul sito di Studio Pilar e magari portarsi a casa qualche altra fanzine.

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Un messaggio

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