Studiando in università, smantellai più di una volta il concetto, altrimenti semplice, di piano che avevo in testa.
Mi ricordo la prima volta che vidi scritta la formula di piano nello spazio tridimensionale, oppure quella in cui l’allora direttore de Le Scienze, il compianto professor Enrico Bellone, sul cui lavoro è basato anche il bellissimo spettacolo teatrale ITIS Galileo di Paolini, ci raccontò che fu grazie a un piano inclinato e alla capacità di battere il tempo che Galileo formulò le sue ipotesi sulla caduta dei gravi. E poi il piano in geometria non euclidea, che se ci pensate passare dal mappamondo alle piantine non è proprio la cosa più semplice che ci sia.
Poi, finita l’università, cominciata la vita “vera», beh il piano ha davvero iniziato ad essere tutt’altro, che tra piani A, B e C, e business plan credo che tutti ne abbiate un’idea!
Comunque, in questi giorni così difficili per tutti, come per me e Simone che ogni tanto ci scriviamo ma non riusciamo mai a vederci nemmeno per una birra, beh, sarebbe importante raddrizzare le cose che vanno storte. Avere un c***o di piano!
