Antonello Malfa è il signor artigiano che crea gli splendidi gioielli Opposite.
Le sue creazioni mi sono parse subito ricche e cariche di emozione e significato, più simili ad accessori magici di streghe o fate. Guardandoli mi son ritrovata a correre, nella mia fantasia, in avventure in terre lontane, capace di leggere nella mente delle persone, riuscendo a volare tra le fresche nuvole in cielo o trovarmi a scivolare tra le pietre surriscaldate da fiumi di lava bollente. Regina della notte o angelo della luce.
Quando poi Antonello mi ha scritto una mail per spiegarmi un po’ come lavora, ho capito che dietro ad ogni singola pietra e resina c’è un lavoro certosino e di ricerca non indifferente: “Come artigiano ho cominciato molti anni fa con i miei primi simboli, ossia le conchiglie. Iniziai intuitivamente ad utilizzare le resine per “unire e rendere eterno quello che aveva una propria continuità” continuità come materia espressa in forme e colori, accostamenti su simboli, riuniti in sé, da una sintesi che cominciava a delineare non solo una tecnica, ma il mio interpretare fondamentalmente uno stile che trovava espressione.
Incomincia ad impreziosire le resine con polveri d’oro in tecniche molto sperimentali, il tutto avvalorato nella stessa unicità di ogni creazione. Oggi l’evoluzione consiste nell’applicazione di una tecnica “alchemica” antica e nuova al mondo della gioielleria, depositata e custodita, che si traduce in una “materia finale” chiamata ORITE e che mi permette di forgiare nella mia fucina ogni singola realizzazione”Opposite”.
Fondamentale nell’aspetto finale del realizzato è accompagnare il prezioso, per mia interpretazione, assieme ad un nome proprio, unico e mai più riutilizzabile perché custodito all’interno di uno scrigno con sigillo, che sarà aperto e proferito soltanto dalla persona che sceglierà il prezioso stesso.”
Che altro potevo scrivere?
Sì è spiegato talmente bene che ho preferito usare le sue parole.
Posso solo aggiungere che adoro i gioielli Opposite.
