Goods, dal bozzetto al prodotto finito

C’è chi ha l’illuminazione di notte, magari nell’intermezzo più surreale di un sogno altrimenti iper-razionale (se gli androidi sognano pecore elettriche i designer sogneranno sedie Eames fatte di carne ed ossa?). C’è chi invece si mette al tavolo e prova a visualizzare combinazioni su combinazioni di oggetti già esistenti; chi gira il mondo e riempie lo smartphone di foto ispirative; chi guarda alla natura; chi risolve problemi quotidiani col piglio dell’inventore; chi va in un museo e si lascia ispirare dall’arte del passato… La genesi di un oggetto non sempre è lineare e gli elementi che fanno di un progetto un progetto di successo possono arrivare da lontano—nello spazio e nel tempo—o da dietro l’angolo.

Un libro appena publicato da Frame—editore dell’omonimo magazine e di tutta una serie di riviste e pubblicazioni dedicate al mondo del design, dell’architettura e dell’arte—prova a raccontare la storia di 59 tra gli oggetti di design contemporaneo più interessanti, dedicando a ciascuno di essi otto pagine, nelle quale vengono mostrati i bozzetti iniziali, insieme ad un profilo sia del progettista che dell’azienda produttrice, insieme alle immagini di tutte le fasi di realizzazione fino al prodotto finale per arrivare infine tra le pagine di una rivista di interior design.

Il volume—ben 500 pagine a cura di Sarah de Boer-Schultz—si intitola Goods e si può acquistare direttamente dal sito di Frame.

co-fondatore e direttore
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