A day in the life of a british clothing factory

Giusto due giorni fa mi hanno invitato alla CNA Federmoda del Veneto per un piccolo dibattito (ma chiamalo se vuoi: speech) sul ruolo che la comunicazione web potrebbe avere nel rilancio delle piccole imprese artigianali del comparto. Parliamo di decine di eccellenze del Made in Italy, aziende che spesso hanno alle spalle due o tre generazioni di storia: per la gran parte terzisti, che negli ultimi anni sono stati più o meno gradualmente abbandonati dai grandi marchi, che hanno preferito dirottare la produzione verso Paesi dove il costo del lavoro—basso—è direttamente proporzionale alla qualità, o verso aziende che pur avendo sede sul territorio italiano in realtà operano in un contesto poco (o per niente) etico e di fatto rappresentano una concorrenza sleale verso quelle imprese che invece puntano sulla responsabilità sociale, sul territorio, sull’altissima qualità di materiali e lavorazioni.

Da gran sostenitore del famoso/famigerato storytelling ovviamente non potevo che suggerire ai presenti—un gruppetto di imprenditori battaglieri e irriducibili (ho proposto a due di loro addirittura una rubrica “incazzata e dissacrante” sul dietro le quinte del mondo del Made in Italy, qui su Frizzifrizzi: ne avrebbero davvero delle belle da scrivere) coordinato da un giovane ed instancabile responsabile regionale come Matteo Ribon—di unire le forze per riuscire a comunicare l’enorme materiale umano, tecnico, di esperienza e ricerca, accumulato negli anni. Di storie da raccontare ce ne sarebbero in quantità. E vista la “fame” attuale di contenuti del genere come è fatto, come si fa (vedi tutta la serie di programmi Sky dedicati al mondo della produzione), di sicuro non mancherebbero i canali, soprattutto sul web, per trasmettere il messaggio.

Ché poi ce ne stiamo imbambolati ad ammirare video come quello che segue—realizzato dallo storico marchio inglese Sunspel, fondato 150 anni fa e celebre per la sua produzione di intimo e abbigliamento basico, oltre che per aver introdotto per la prima volta i boxer nel Regno Unito—spesso dimenticando che qui in Italia di realtà come e più peculiari di quelle ne abbiamo ovunque, in ogni regione, quasi in ogni comune. Basta trovare il modo di raccontarle.

Un messaggio

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