#eBayonthebeach

Se un weekend al mare è bastato a farmi cambiare radicalmente idea sulle vacanze estive ideali (ovvero: una città all’estero, basta che sia una città), allora direi che vale la pena di essere narrato. Se dopo due settimane ne parlo ancora, forse è anche grazie ai personaggi che ho incontrato (non farò nomi, you know who you are *blinking*).

Invitati da eBay, abbiamo affrontato i traumi delle gite in pullman della nostra adolescenza per avventurarci  (sì, avete letto bene: perché quello della provincia che poi si trasferisce nella grande città, non capisce più niente quando si allontana dalla metropoli) in quel di Marina di Ravenna.
In piena Romagna abbiamo goduto di un po’ di sole, birra e bbq partecipando a #eBayonthebeach: l’evento organizzato dai sopracitati per parlare della propria app mobile.

Siete sorpresi?
Ricordo ai tempi dell’università – quindi almeno sette anni fa – uno studio che la nostra professoressa di new media ci fece leggere: era uno studio realizzato da Nokia che iniziava a parlare del telefonino (ai tempi si chiamava così) come riempitivo dei tempi morti. Alla fermata dell’autobus, mentre si aspetta l’ascensore, in bagno.

Direi che la situazione è sotto gli occhi di tutti: ogni minuto morto diventa quello per attaccarsi al cellulare. E a volte può avere i suoi lati positivi. Non so se conoscete la case di Tesco in Corea del Sud. Due anni fa aveva installato in metropolitana tutta una serie di pannelli che riproducevano i prodotti a scaffale del supermercato, accompagnati da un QR code. Nel tempo di attesa del treno, era possibile scegliere cosa acquistare, pagare e farsi recapitare tutto a casa. L’unico inconveniente poteva essere la velocità del treno rispetto a quella del fattorino.

Il lato negativo, invece, è che a volte si creano appositamente tempi morti con l’unico scopo di fare un controllo; più che altro si tratta di un’alienazione improvvisa, tipo narcolessia, che spinge a sbloccare la tastiera e ad ignorare gli altri. (Note: se state leggendo quest’articolo mentre siete a bere una birra con gli amici, stiamo proprio parlando di voi!).

Direi che non è stato il nostro caso, visto che l’unica cosa da fare era godersi la festa a cui tutti potevano partecipare al suon di un tweet: #eBayonthebeach.
Insomma: cibo, musica (a cura di Vice con il live delle Opale e Digi G’Alessio) e app: un paradiso.
Se non fosse che al ritorno la mia faccia sembrava cartone a causa del sole, ma questa è un’altra storia.

Un messaggio

Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito. Si tratta di un progetto realizzato ogni giorno con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità. Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione. Potrai farla su PayPal.

GRAZIE DI CUORE.