Bad Seeds | Dai semi cattivi crescono le mele marce #6

La Confraternita degli Scrittori Malvagi
La C.S.M. è un collettivo anonimo di scrittori americani messi insieme per questa raccolta di racconti ispirati a illustrazioni. A ciascuno abbiamo dato alcune illustrazioni con un’unica indicazione: le storie dovevano contenere la parola “seme” o “semi”.

(english version on page 2)

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Immagine di Monica Barengo

COME FRIDA KAHLO
Scritto da Ultraviolet illustrato da Monica Barengo

Un’estate seguii un corso di pittura. C’erano diversi tipi strani e poi c’era questa ragazza il cui più grande sogno era diventare come Frida Kahlo. A me sembrava strano come desiderio, voler essere qualcun altro. Soprattutto per un’artista.
Un giorno mi disse che aveva una strana sensazione, come se avesse le gambe pesanti. Fu allora che cominciò. Progressivamente le sue gambe misero radici, come tronchi d’albero, e lei non camminò più.
Paralizzata a letto continuò a dipingere per qualche tempo, ma i suoi quadri a dire il vero non era un granché prima, e non divennero niente di che dopo.
Eppure c’è dentro di me, il seme del genio. Così mi disse una volta. Io fui sincero le dissi che mi sembrava piuttosto il seme della presunzione. Così litigammo.
Da allora non ci siamo più visti. Penso che alla gente non piaccia quando gli si dice la verità. Del resto aveva lei già cominciato a disegnarsi un unico sopracciglio.
Come Frida Kahlo.

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Immagine di Camilla Engman

IL BAMBINO CHE ABBRACCIAVA GLI ALBERI
Scritto da Babyshamble illustrato da Camilla Engman

Quando eravamo bambini dicevano che nella sua famiglia erano tutti matti. Lui aveva la nostra età ma sembrava strano. Nel cortile della scuola abbracciava gli alberi. Così, senza motivo. Anni dopo, quando lo rividi la prima volta, stava raccogliendo firme per strada per salvare gli alberi di non so che foresta. Mi sembrava un po’ ossessionato, ma a dire la verità non più di quelli con cui raccoglieva firme.
Avrei voluto avvicinarlo, dire qualcosa, ma non lo feci. Firmai senza farmi riconoscere.
La seconda volta che lo rividi fu cinque anni dopo, e fu l’ultima volta. Era una sera fresca di primavera, lui camminava davanti a me, ma lo riconobbi solo dopo un po’. Camminava e abbracciava ogni albero che incontrava.
Quando lo guardai mi disse: “tutti dovrebbero abbracciare gli alberi.”
Il seme della follia era definitivamente germogliato nella sua mente.
Eppure sembra felice.

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Immagine di Ana Albero

SETTE ANNI DI FORTUNA
Scritto da Babyshamble illustrato da Ana Albero

Il giorno che Dafne lasciò la casa dei genitori per seguire un circo come trapezista sua madre le diede dei semi portafortuna. “Se li pianterai avrai sette anni di fortuna per ogni fiore che ne spunterà. Ma ricorda, i semi vanno bagnati con lacrime di vero amore. ”
Dafne li piantò ma non ne spuntò nessun fiore. Nemmeno uno. Pensò che forse avrebbe avuto fortuna lo stesso, ma non fu così. Un giorno cadde dal trapezio e si ruppe l’osso dell’anca. Nessun medico fu capace di rimetterlo a posto.
“Eppure ho fato come avevi detto” – disse poi a sua madre. “Ho bagnato i semi con lacrime di vero amore.”
“Lo so figliola” – rispose sua madre – “Ma le lacrime avrebbero dovuto essere le tue, anziché quelle delle persone che hai fatto soffrire per amore. Ecco perché dai semi non è spuntato nessun fiore.”

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La prossima settimana pubblicheremo altri tre racconti.
Progetto a cura di Davide CalìDebbie Bibo. Qui la pagina Facebook di Bad Seeds.

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