7 foto e 7 domande, alle 7 di mattina, a fotografi che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Nicolò Panzeri.
Ciao Nicolò, quanti anni hai e di dove sei? Da quanto scatti foto?
Ciao Ethel, ho 22 anni sono brianzolo, di Seveso per la precisione.
Non so dirlo con esattezza, forse 8/10 anni fa, ricordo però che ogni occasione era buona per prendere in mano la compatta analogica dei miei, poi, qualche anno dopo, è arrivata la prima compatta digitale di Canon e lì mi si è aperto un mondo.
La tua attrezzatura?
Canon 450D col fedele 10-22 che da diverso tempo fa coppia fissa con la reflex.
Poi ho anche tre o quattro Polaroid, diverse Lomo, la Fujica ST701 che per ora uso esclusivamente per divertimento.
Cosa fai quando non fai foto?
Ascolto musica in modo maniacale, guardo film, ricerco nuovi posti più o meno lontani da casa dove poi andare a scattare nuove foto, suono la chitarra e mangio tantissimo.
Bè si, lavoro anche.
Descrivimi la tua stanza.
Ha le pareti blu coperte per metà da poster di concerti e foto, poi c’è una libreria piena di riviste e libri, una poltrona e la tv dove guardo quasi tutti i film, la chitarra elettrica con l’amplificatore e poi c’è sempre qualche macchina fotografica sparsa qua e là.
La tua macchina fotografica pesa quanto…
La leggerezza.
Se il tuo immaginario fosse un film? O un libro?
Sarebbe un intricato connubio fra Antichrist e Melancholia di Lars von Trier e The tree of life di Terrence Malick.
E poi, non è un libro però fa lo stesso, sarebbe una rivista del National Geographic.
Un fotografo/a che mi consigli di tener d’occhio?
Questi tre, ultimamente, sono tremendamente vicini al mio modo di vedere ciò che mi circonda: Simone Mizzotti, Maurizio Strippoli e Maria Vittoria Piana Brizio.
