Esiste uno stereotipo di rivista gay? Più d’uno probabilmente, come è dopotutto anche per le riviste “etero” (ci sono riviste etero?).
Si va da quelle di nicchia, tutto cuoio, grugni corrucciati e cazzi artisticamente afflosciati o altrettando artisticamente puntati contro il mondo a quelle più festaiole e pop-eggianti (ma non poppeggianti), patinate e ultra-citazioniste nei confronti di anni ’80, idoli teen, interviste ad attori gay-friendly, sportivi con addominali squadrati e pacchi cicciosi, che poi (s)confinano con e verso le riviste “utili”, quelle piene di indirizzi, di siti di incontri, di misure (che forse contano) e di dark-room.
Con un’inversione di tendenza, o meglio seguendo la tendenza dei magazine che esaltano l’odierna triade mascolina(?) di barba&handmade&heritage ma applicandola al mondo omosessuale, dall’Australia Hello Mr. si propone di raccontare una nuova generazione di “uomini che frequentano altri uomini”, rifuggendo dalle artificiosità e dalle illusioni e allusioni di tante testate modaiole, lifestyle o banalerotiche e puntando invece su un approccio informale e rilassato ma allo stesso tempo serio e approfondito, focalizzando l’attenzione su storie e personaggi mai banali.
Ambizioso? Accessibile.
Perfetto? Realistico.
Seducente? Affettuoso.
Chiassoso? Arguto.
Superficiale? Approfondito.
Esplicito? Riservato.
Il primo numero, uscito appena qualche giorno fa, si acquista online