#Fotosociality | nu®ant

Nonostante la formica (ant) a normalizzare ed internazionalizzare il nome, nu®ant si pronuncia “alla milanese”: ‘gnurant. Un omaggio al capoluogo lombardo che ha accolto tra le sue braccia di cemento i fondatori di questo magazine che è partito nel febbraio 2011 in versione online e che si è poi trasformato, dopo quattro numeri, in un bimestrale cartaceo che non esito ad inserire tra i migliori nel panorama italiano.

Un salto “analogico” davvero atipico, quello di Sergio Caruso, Nicola Iannibello e Sonia Mion. Mentre grandi e piccole realtà del panorama editoriale nostrano decidono di puntare sul web ed abbandonare (chi all’improvviso, chi più con calma) la carta, loro decidono di aumentare esponenzialmente i rischi e di caricarsi sul groppone (formica docet) una mole di lavoro ben più onerosa. Ma dopotutto se hai una selezione di illustratori di così alto livello, mortificarne stili e colori, tratto e calore con pagine fatte solo di bit sarebbe un delitto!

L’intento, riuscito, era portare sugli scaffali delle librerie specializzate una pubblicazione in edizione limitata che si occupasse solo di illustrazione, di solito relegata nelle sezioni interne delle riviste d’arte.

Apparso per la prima volta (con mio colpevole ritardo) sul radar di Frizzifrizzi giusto un anno fa, nu®ant è dunque un contenitore per giovani illustratori. Nel senso che tra le pagine della rivista vengono ospitate, in numeri a tema, tavole inedite di talenti—otto o giù di lì, perlopiù italiani, più o meno conosciuti—realizzate appositamente per il magazine ed accompagnate da approfondite interviste agli artisti.

«Partiamo dal basso cercando di dare, con un prodotto il più curato possibile (le nostre tasche permettendo) la massima visibilità agli artisti» spiega uno dei fondatori, Sergio, mentre davanti al loro stand della Fruit Exhibition Sonia sfoglia davanti ai miei occhi le coloratissime pagine dei vari numeri usciti fino ad oggi (11, per la cronaca: l’ultimo lo scorso febbraio) e Nicola supervisiona il tutto da dietro.

Vista la qualità della carta—sempre differente, in base al tema e agli artisti—e della rilegatura, chiedo se nu®ant è interamente autofinanziato. In effetti di pagine pubblicitarie non ne vedo. «Abbiamo due sponsor, ma prettamente tecnici. Dunque più che altro due supporters». Uno è Favini, che fornisce la carta su cui stampano, e l’altro è Mad Print lo stampatore che riesce a fare miracoli e che, mi dicono, ha ricevuto anche tanti complimenti dagli addetti ai lavori per il lavoro che ha fatto e che continua a fare con la loro rivista.

Guardando tutte assieme le copertine vedo che molti degli artisti coinvolti sono già apparsi sui nostri schermi, come ad esempio—ne cito solo alcuni, non me ne vogliano gli altri—Alessandro Gottardo, Luca Barcellona, Giordano Poloni, Alessandra De Cristofaro, Valentina Russello, Gloria Pizzilli, Francesco Poroli, Enzo Lo Re, Stefano Colferai…
«Tutti» raccontano i ragazzi di nu®ant «sono sempre stati felici di collaborare, molto disponibili, e di volta in volta si riesce sempre ad instaurare un ottimo rapporto umano e anche una rete molto interessante».

Lo stesso rapporto con le librerie, sempre piccole realtà—d’autore, se così si può dire—è fondamentale: «Sono i piccoli librai gli unici a saper raccontare al cliente il prodotto, ad indirizzare gli appassionati, a consigliare l’acquisto di nuove pubblicazioni», aggiungono.
Non solo carta e scaffali, però: in un impeto di estrema generosità verso il lettore squattrinato i ragazzi di nu®ant hanno deciso di dare modo a tutti di poter continuare a sfogliare il magazine online. Gratuitamente.

E quell’icona di un iPhone sul numero 10, uscito lo scorso dicembre, cos’è?
«Si tratta di un numero speciale» mi spiegano «nel quale i protagonisti sono i bambini e i loro disegni, poi reinterpretati dagli illustratori. Per dare massimo spazio ai piccoli, invece di affiancare al disegno del bambino la tavola dell’illustratore, quest’ultima può essere visualizzata su uno smartphone grazie ad un codice QR. Inoltre alla rivista è allegato un poster visibile in realtà aumentata, dove spunta un Pegaso (l’illustrazione è di Davide Pettani) che è possibile far muovere e col quale si può interagire e giocare, “toccandolo”».

Ma il progetto nu®ant non si ferma al magazine. Ogni nuova uscita è infatti accompagnate da mostre o presentazioni ed ora hanno iniziato ad organizzare anche degli workshops, coinvolgendo gli artisti. Il primo giusto sabato scorso a Milano, presso Spazio B**K. Il prossimo sarà a Ferrara.

Questo post fa parte di Fotosociality, progetto lanciato da Samsung per promuovere la sua fotocamera “social” Galaxy Camera, con la quale sono state scattate tutte le foto dell’articolo.

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