Di viaggio, del viaggiare e di viaggiatori.

Per la stesura di questo post che ora stai leggendo ho deciso ci volesse una colonna sonora. Perché un viaggio ha sempre una colonna sonora e questo post parla di viaggio, del viaggiare e di viaggiatori. Dunque, cuffie ben salde e tasto play su December Mixtape, the cloudy one.

Nota: certo, uno di solito la colonna sonora se la sceglie con cose che conosce e che ha precedentemente ascoltato, ma a me il piacere della scoperta (serendipity!), di prendere qualche fregatura pur di scommettere, di esplorare, piace molto. Dunque spero di non conoscere nessuno dei brani che mi accompagnerà. 
Sulle foto che accompagnano il post: sono frutto della fantasia delle persone intervistate.

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Una volta, durante un esame di Letterature Comparate, il professore mi chiese qualcosa. Non ricordo cosa, ma ricordo la risposta che diedi: “Non esiste un viaggio senza ritorno”. Un concetto probabilmente per nulla originale, sicuramente sentito e risentito che però ha accompagnato molto del mio modo di vivere, di fare, di interagire. Ho sempre pensato di poter tornare una volta partito, di poter quindi riavere la sicurezza di una casae quindi di non volerla cercare nel viaggio. Di stare scomodo, senza appoggi o appigli. Di perdermi, di fare un giro senza meta. Fare sì programmi e avere punti di riferimento, ma di non dover essere loro schiavo.

Così, a fine novembre fa ho partecipato a una due giorni sul turismo. Anzi, pardon: alla due giorni più importante in Italia che riguarda il turismo e la rete. Si chiama BTO – Buy Tourism Online e non c’ero mai stato, ma ne avevo sentito parlare molto bene. Ci sono andato perché invitato a raccontare sui media sociali quel che succedeva. Insieme a me un gruppo di altre persone che ho definito “degli estranei che conosco da una vita”.

Non voglio dire la mia sul BTO2012 e neanche raccontarvi cosa è successo. In rete trovate tanti post di resoconto, alcuni scritti anche dai ragazzi che insieme a me hanno condiso questa bella e forte esperienza. Bella perché ho incontrato un sacco di gente che non conoscevo e che aveva un sacco di storie da raccontare. Forte, perché il turismo, almeno per noi italiani, è parte integrante del nostro DNA, ma non sempre riesce a manifestarsi. Vedere, sentire, conoscere tante realtà coinvolgenti come quelle scoperte al BTO è stata un qualcosa di “forte”.

Proprio a loro, passato un po’ di tempo, ho rivolto cinque semplici domande sul viaggio, sul viaggiare, sull’essere viaggiatori. La prima non poteva non riguardare il Bto2012. Perché come sempre accade quando si va di fretta poi non c’è il tempo di metabolizzare e condividere, così ero proprio curioso: è una domanda ad personam insomma.
Chi sono i compagni di questo viaggio? Eccoli, in rigoroso ordine casuale: Michele D’Alena (@micheledalena), Nicola Del Vecchio (@nicoladelve), Emma Taveri (@emmataveri), Paolo Ratto (@jul_x), Miriam Torrente (@miriamtorrente), Paola Faravelli (@paola_faravelli), Letizia Melchiorre (@letizia_m_) e Fabrizio Todisco (@fabriziotodisco).

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Cos’è per te BTO e qual è la cosa più importante che ti ha lasciato?

Michele
Per me il BTO è occasione per condividere analisi su ciò che si muove nel turismo con uno sguardo verso il futuro. il tutto condito da video, infografiche, slide e chiacchere. Tante chiacchere.

Nicola
BTO è una pausa di riflessione che va alla velocità della luce.

Emma
BTO per me è positività e fiducia nel futuro del mio paese. Mi ha lasciato più energia con cui credere nelle mie passioni.

Paolo
Un evento di enorme qualità che ha anche il merito di superare la dicotomia online/offline grazie ad una fruizione trasversale e che mi ha lasciato in dote una marea di sensazioni positive.

Miriam
Il BTO per me è stato un evento di formazione/divulgazione e di networking del settore turistico italiano. La cosa più importante che mi ha lasciato sono i nuovi contatti e gli amici.

Paola
Per me il BTO è un meraviglioso punto di incontro e di confronto, di idee, di progetti e soprattutto di persone, che poi sono stati la parte più importante: amici nuovi con cui continuare il viaggio.

Letizia
Premesso che ancora devo metabolizzare appieno l’esperienza, BTO per me è stata conoscenza, tanta, persone e consapevolezza. Banalitá?! Provate ad andare e poi mi direte!

Fabrizio
Il Bto per me è un momento d’incontro, di confronto, di scambio, di resa dei conti delle mie sperimentazioni. È la quarta volta che partecipo alla bto quello che mi ha lasciato dopo ogni edizione è sicuramente un grande numero di relazioni che continuano a far parte della mia quotidianità.[/wpcol_1half] [wpcol_1half_end id=”” class=”” style=””]

Una tua definizione di viaggio.

Michele
Non avere un orario da rispettare e vedere e scoprire cose nuove.

Nicola
Andare per poi tornare, sempre.

Emma
Viaggio è invertire le nostre convinzioni. È guardare alla Vita da un altro Mondo.

Paolo
Un mix di sensazioni, emozioni, luoghi e persone. Un concentrato di vita, insomma.

Miriam
Il viaggio per me è vivere nuove esperienze ed emozioni. Vedere nuovi colori, sentire nuovi profumi ed assaggiare nuovi sapori.

Paola
Per tanti motivi non posso considerarmi una viaggiatrice, quindi la mia definizione di viaggio è esperienza, condivisione, scoperta, spesso di dettagli, piccole cose. E non per forza va misurato in chilometri di distanza da casa.

Letizia
Due anni fa iniziavo la mia tesi di laurea con queste parole di Proust: Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi. Ecco, questo per me significa viaggio.

Fabrizio
Viaggiare è “rubare” l’essenza di un luogo e portarla per sempre con sé!

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Realisticamente: come decidi la meta del tuo viaggio.

Michele
Direi che è un mix tra stanchezza da smaltire, curiosità verso le location possibili e compagni di viaggio.

Nicola
In base a sensazioni o suggestioni che mi arrivano da persone, canzoni, immagini. Poi web e un po’ di casualità.

Emma
Mi sveglio. Ho voglia di novità.
Penso al posto che mi renderebbe più felice. Mi connetto e prenoto.

Paolo
Una strana miscela di casualità e opportunità.

Miriam
Purtroppo devo decidere in funzione dal budget e il tempo a disposizione.

Paola
Tempo, soldi, anzi, soldi, tempo, e fobie.
Mi fanno “schifissimo” gli scarafaggi, non andrei mai in luoghi dove sulla guida fosse segnalata l’esistenza di blatte giganti, salvo poi incapparci e trovarli fantastici (i luoghi non le bestie).
Parto sempre con l’ansia e poi non me ne andrei più.

Letizia
Dipende dalle mode, le mie. Se è vero che i territori rappresentano – o dovrebbero rappresentare – precise identità, beh, allora la scelta dipende dallo stato d’animo che sto attraversando.
Dunque, estremamente volubile e passionale.

Fabrizio
La scelta di un viaggio è dettata soprattutto dall’ispirazione, ogni momento della tua vita è caratterizzato da alcune influenze, da qualcosa che cerchi e sai che riusciresti a trovarla in un luogo.
Certo sulla scelta influiscono anche il tempo ed il budget anche se cerco sempre di trovare il modo di realizzare quello che voglio.[/wpcol_1third] [wpcol_1third id=”” class=”” style=””]

Quando hai fatto il tuo ultimo viaggio e cosa hai apprezzato di più di quella esperienza?

Michele
Sono stato in Albania quest’estate. Ho apprezzato il clima, il paesaggio e la disponibilità della gente del posto. Di fatto ho scoperto che l’Italia ha una colonia (nel senso buono del termine) a portata di mano.

Nicola
Sono stato a Parigi, ho apprezzato moltissimo le vie di Montmartre e certi “personaggi” con cui ho parlato e dialogato.

Emma
Emirati Arabi. Ho amato immergermi in una cultura totalmente nuova per comprendere l’importanza della libertà occidentale.

Paolo
I miei ultimi viaggi sono stati “professionali” nel senso che il motivo principale è stato quello lavorativo. Eppure ho avuto la possibilità di apprezzare la particolarità della periferia romana, l’unicità di Bari vecchia, l’eleganza notturna di Firenze e la “frizzantezza” del centro di Bologna.

Miriam
La vita di freelance e vivere fuori da casa, purtroppo, non mi lasciano molto tempo per viaggiare. Il mio ultimo viaggio (per vacanza) è stato ad Amsterdam 2 anni fa. La cosa che mi piace di più è viaggiare senza programmi.

Paola
Il mio ultimo viaggio è stato andare a Firenze, e siccome la parte più bella di un viaggio è il viaggio stesso, durante tutte quelle ore di macchina, nell’esclusività dello spazio ristretto, mi sono goduta la possibilità di condividere almeno un milione di pensieri con il mio amico Nicola.

Letizia
La Sardegna. Non smette mai di stupirmi, di scuotermi.

Fabrizio
Nel mio ultimo viaggio sono stato in Francia, a Parigi. Quello che ho più apprezzato è lo stile ed il modo in cui la città ha saputo preservare la sua storia, le sue tradizioni e il suo genius loci.[/wpcol_1third] [wpcol_1third_end id=”” class=”” style=””]

Dove vai quando viaggi con la fantasia?

Michele
A Venezia, a cui sono particolarmente affezionato.
Poi vado al mare verso l’ora dell’aperitivo.

Nicola
Al Mercato della Boqueria di Barcelona, mi prendo uno Zumo e mi faccio due passi, perdendomi, nel Barrio Gotico.

Emma
A trovare i miei amici sparsi per il mondo.
Luoghi e sentimenti sono un mix esplosivo.

Paolo
A volte vado talmente lontano quando viaggio con la fantasia che quando ritorno non mi ricordo neanche più dov’ero.
Vertigini.

Miriam
In Brasile.
Prima o poi mi trasferirò.

Paola
Dalle persone che ho amato, racconto loro le ultime novità, migliorando i finali.

Letizia
Potrei rispondere dove sono quando torno alla realtà!
La fantasia è fondamentale, sempre.
Aiuta a non abbassare mai le aspettative e a cercare sempre di più.
È golosa.

Fabrizio
Ho viaggiato abbastanza ed un posto non è mai come te l’hanno raccontato, ma prima di scegliere la meta di un viaggio, raccolgo sempre informazioni su quelli che sono i luoghi che più mi ispirano.
Leggendo i racconti e vedendo le immagini è come se già stessi viaggiando con la fantasia.
Quando viaggio con la fantasia vado appunto nelle mete che non scelgo, nei posti che non conosco, in luoghi da cui vorrei prima o poi rubarne l’essenza.

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E tu che hai letto questo post, dove vai quando viaggi con la fantasia?

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