Stiff Pipe

Quando mio padre mi mise in mano la mia prima pipa (quelle che prendevo da piccolo per annusarne l’aroma, studiarne le forme, usarle come fanta-periscopi o fanta-pistole non contano) mi parlò, provando a non scoraggiarmi con le paranoie da novello fumatore, delle decine di regole che da futuro pipatore avrei dovuto accettare e praticare con costanza quasi religiosa.

Primo: mentre la carichi, i primi pizzichi di tabacco non vanno pressati, quelli a metà fornello vanno pressati leggermente, gli ultimi vanno pressati con vigore.
Secondo: la pipa si accende sempre due volte.
Terzo: devi avere almeno due pipe perché fumandola il fondo del fornello ed il cannello si inumidiscono e ti impediscono di fumare bene. Alternale, lasciando asciugare quella appena usata per almeno 24 ore.
Quarto: rispetta la regola dei sei secondi. Se stringendola in mano non riesci a tenerla più di così significa che è troppo calda e rischi di bruciarla.
Quinto (fondamentale): la pipa non si respira.
Eccetera.

E poi la radica. Le venature del legno, gli occhi di pernice, la perfezione delle linee. Già, il legno. Per un pipatore sentir parlare di plastica è un affronto. Già il bocchino (di solito in ebanite) di plastica viene considerata una schifezza che sa di posacenere.
Eppure…
Eppure a ben guardare le pipe Stiff non sembrano niente male. Certo con quei colori di sicuro non entreranno nella lista dei desideri dei tradizionalisti ma scommetto che tutta una nuova generazione di fumatori starà lì pronta a saperne di più su questi gioiellini in edizione limitata prodotti da questo marchio svedese che ha deciso di puntare proprio sulla plastica, procedendo a piccoli passi: per ora le pipe – e per questo si battezzano produttori delle medesime, gli undicesimi produttori di pipe svedesi, per la precisione – poi chissà, qualche prodotto x che uscirà comunque in plastica.

Passiamo ai dettagli: l’interno del fornello è in radica, che viene termosaldata all’involucro esterno.
Com’è fumare una pipa di plastica? Non ho mai provato quindi su questo non posso essere d’aiuto.
Belle, sono belle. Ma chi fuma sa benissimo che guardare non basta. Bisogna toccare, provare, assaggiare. Impossibile per il momento visto che le pipe Stiff non sono ancora in vendita. Le hanno presentate ufficialmente giusto qualche giorno fa a Tokyo e – non so come – il sempre attentissimo Enrico Grigoletti di Contemporary Standard le ha scovate e mi ha cameratescamente passato la notizia, conoscendo la mia passione per l’oggetto e per le buone fumate.
Se riuscirò a mettere la mani su una di queste, di sicuro le prime boccate gliele dedicherò con piacere. Alla sua salute. Alla mia un po’ meno…

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