7am | Gloria Pizzilli

7 opere e 7 domande, alle 7 di mattina, ad illustratori che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Gloria Pizzilli (qui il suo blog).

Ciao Gloria, di dove sei, quanti anni hai e da quanto fai l’illustratrice?
Sono nata un venerdì d’inverno di 29 fa, vivo in una casa isolata dispersa nell’Appennino Toscano e ho cominciato a pensare di poter essere tagliata per questo mestiere soltanto da qualche anno.

Matita o penna grafica?
Sono una persona impaziente. Mi capita che un’idea nasca già vettoriale, per cui salto tutti i passaggi e vado direttamente a schizzare sul computer con la penna grafica.
Al contrario, quando ho bisogno di rilassarmi e ripulirmi dalle radiazioni dello schermo, una qualsiasi poltrona, sedia a sdraio, angoletto del divano (purché mi consenta una posizione il più anatomicamente scorretta possibile), un blocco e una matita sono la miglior cosa. Insieme a china, ecoline, pastelli, matite colorate o una qualsiasi penna a sfera.

Cosa fai quando non disegni?
Quando non disegno inciampo nei giocattoli dei miei bambini, dormo sulla sdraio in giardino, preparo frappè, costruisco origami modulari colorati, gioco a memory, faccio pupazzi a maglia, vado a bere un tè marocchino con le ragazze di GAIA e Oradaria Design, parlo, penso, mi ricordo che esiste un mondo intorno a me… e molto volentieri non faccio niente.

Cosa c’è sulla tua scrivania?
Nella casa/studio/laboratorio dove vivo ogni tavolo con quattro gambe è il posto perfetto per lavorare: c’è la scrivania ufficiale, la più noiosa, con il mac e la wacom che occupano tutto lo spazio, attorniati da bigliettini di cose da fare, numeri di telefono e promemoria che poi mi scordo di riguardare.
Poi c’è la scrivania collettiva in quello che dovrebbe essere un salotto: lì ci ritroviamo spesso a disegnare tutti insieme (i bambini, il mio compagno e io), ma non dura mai molto. Presto il piano si riempie di libri fotografici da consultare, valigette di matite, chi disegna a china, chi ha bisogno di spazio per le tempere, chi ha il quaderno A3 troppo ingombrante… insomma, sempre qualcuno è costretto ad arrendersi o a migrare in cucina (in genere gli adulti) e sempre la scrivania collettiva non viene riordinata, quindi l’audace che voglia usarla deve prima ritagliarsi uno spazio tra libri, fogli già disegnati, barattoli di vetro pieni di acqua, scottex e stracci per asciugare i pennelli, qualcosa che non c’entra niente ma che è stato poggiato lì da chi passava (tipo dvd o mollette da bucato).

Un disegno pesa quanto…
Quanto le scorie che si porta via. Ho sempre disegnato per scacciare via qualcosa. Le paure e la solitudine da bambina, la rabbia e le frustrazioni da adolescente, lo stress e la noia da adulta.

Un libro di cui vorresti illustrare la copertina e un film di cui vorresti fare il poster.
Per il libro, “Sotto la pelle” di Michel Faber. Amo le Highlands scozzesi, amo la fantascienza, amo i personaggi femminili assurdi. E tutto questo in Sotto la pelle c’è… e non solo.
E per il film, senz’ombra di dubbio “Natural Born Killers” di Oliver Stone, con la più splendida coppia omicida che sia mai stata interpretata, ovvero Juliette Lewis e Woody Harrelson in Mickey e Mallory Knox.

Un illustratore o un’illustratrice che mi consiglieresti?
Ti consiglierei la sintesi geniale di Silvia Borando, i chiaroscuri di Roberta Zeta, le illustrazioni per bambini di Beatrice Costamagna e lo stile impeccabile di Goran.

Un messaggio

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