Archibruttura | Vedi un palazzo brutto? Fai la spia

La strategia di geometri, architetti ed ingegneri mediocri è evidente. Con estrema solidarietà gli uni con gli altri (mal comune…) hanno deciso di riempire le città di brutti palazzi in modo da privarli della loro orrida eccezionalità e rendendoli tanto comuni da diventare quasi un grigio “rumore di fondo” visivo, un velo pietoso che va a coprire di surreale normalità i singoli obbrobri – che presi uno ad uno darebbero una bella scossa al senso civico di ognuno e farebbero gridare allo scandalo – compresi quelli frutto dell’incompetenza dei loro colleghi passati.
Sei sei architetto, un geometra o un ingegnere mediocre devi sentirti fiero di appartenere ad una corporazione tanto lesta a proteggere – pacche sulle spalle, fischiettando come nulla fosse – i propri appartenenti.
Anche se poi basta un qualunque viaggio in treno; basta che il treno rallenti e si faccia quei cinque o sei chilometri a passo di lumaca per una periferia qualsiasi, per vedere quanto terribili siano le nostre città; basta buttare un occhio al di là del libro o dell’iPad o delle gambe della tizia seduta di fianco per accorgersi che una cascina o un complesso industriale di fine ottocento o inizio novecento, pure diroccati, scrostati, tempio di erbe infestanti e rifugio di senzatetto, abbiano più dignità di esistere, più intrinseca bellezza di una palazzina presa a caso costruita negli ultimi cinquant’anni.

Se il tuo senso civico ti fa rincorrere i maleducati padroni dei cani che lasciano lì dove sono le fumanti merde dei loro bulletti a quattro zampe; se il senso estetico che hai sempre vantato di avere e che ti fa rabbrividire di fronte ai pantaloni a vita bassa dei bimbiminkia, alle scarpe a punta, agli occhialoni da tamarro, non è morto del tutto; allora fai la spia. Ti prego, falla. Non per te ma per il mondo. Le “archibrutture” vanno denigrate in pubblico e, quando possibile, pure i loro creatori.

Per questo ti invito ad aderire alla campagna di sensibilizzazione urbanistica di Archibruttura, ideata dallo studio Ground Control di Milano, che chiede a gran voce il tuo aiuto per segnalare via mail ([email protected]) o via facebook (sulla loro bacheca) gli scempi che ti capitano a portata d’occhio (e povero occhio) e che se si riuscirà a raccogliere un buon numero di “testimonianze” potrebbe diventare un bel progetto editoriale collettivo.

Un messaggio

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