Save the date | Diana Vreeland after Diana Vreeland

Una delle più affascinanti “bruttine” del ‘900, icona di stile ed eleganza, Diana Vreeland ha attraversato il secolo scorso contribuendo forse come nessun altro a coglierne e raccontarne le tendenze quando non addirittura a costruirne di nuove, prima dalle pagine di Harper’s Bazaar poi come direttrice di Vogue America e infine come curatrice al Metropolitan Museum of Art di New York.
Oggi purtroppo quasi dimenticata dal grande pubblico che – ogni epoca ha i guru che si merita – sbava dietro a fenomeni pop la cui originalità non viene messa in discussione solo perché della memoria storica tendiamo purtroppo a fare gran bei falò non appena se ne presenta l’occasione, Diana Vreeland è uno di quei personaggi tanto complessi da meritare una vera e propria visita guidata nel suo mondo.
E nei prossimi giorni, a Venezia, andrà in scena quella che è forse la più grande “mappatura” dell’universo-Vreeland, grazie ad una mostra (curata da Judith Clark e Maria Luisa Frisa e commissionata da Lisa Immondino Vreeland, già regista del documentario Diana Vreeland: the eye has to travel) che ne ripercorre vita ed opere attraverso abiti, cataloghi, foto, oggetti, articoli che insieme rappresentano una sorta di summa della moda, dell’arte, della cultura del novecento.

Oltre alla mostra un convegno internazionale a cui parteciperanno i più importanti curatori museali nel campo della moda farà il punto sul fashion curating, partendo proprio dalla lezione di Diana Vreeland che passò l’ultima fase della sua lunga carriera al Met, organizzando una dozzina di mostre poi passate alla storia, su tutte quella dell’83 dedicata a Yves Saint Laurent: la prima dedicata ad un fashion designer vivente.

Due appuntamenti, questi, che dovrebbero essere obbligatori per ciascun appassionato e ancora di più per le nuove leve del giornalismo di moda? fashion blogging? comunicazione della moda? gente inutile che si fotografa con qualche abito addosso? qualsiasi cosa sia quello che fanno, così da allargare almeno un po’ il miserrimo ventaglio di citazioni a loro disposizione e soprattutto capire da dove arrivano tutte quelle cose meravigliose che meriterebbero qualche parola in più della famigerata triade mono/bisillabica fashion-milanese e figlia di facebook “amo-top-adoro”.

QUANDO: 9 – 10 marzo 2012
OPENING MOSTRA: 9 marzo | 12,00 – 20,00 | su invito
DOVE: Palazzo Fortuny | Campo san Beneto, Venezia | mappa
CONVEGNO: 10 marzo | 9,00 – 19,00
DOVE: Ca’ Badoer | Aula Tafuri | San Polo 2548, Venezia | mappa

co-fondatore e direttore
Mostra Commenti (3)
  1. Buon giorno, mi chiamo Simone, stylist, "collezionista" ed uno dei prestatori degli abiti in mostra a Venezia.
    Di solito sono molto schivo, sia nel prestare i capi che nel commentare attraverso blog, anche se come già successo su queste pagine,, sono indirettamente presente in qualche lavoro pubblicato o in qualche look book…..
    Ma l'intelligenza dell'articolo che ho appena letto, la speranza e l'augurio implicito, che questo genere di esposizioni, tenacemente volute ed organizzate da due paladine come Maria Luisa e Clark siano da insegnamento ed inspirazione su più livelli, per una volta, mi spinge a prestare e commentare….
    Ben fatto.
    Simone Valsecchi

  2. Palazzo Fortuny si distingue sempre per la sensibilità e l'intelligenza nella creazione di nuove mostre espositive e anche in questo caso ne abbiamo un solido esempio. Da non perdere.

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