Se la visione è strumento fondamentale per tutte le arti, nell’architettura – che è arte ma anche scienza (e il dibattito sulla definizione di architettura, da Vitruvio, va avanti ancora oggi), prodotto di una cultura e imitazione della realtà, simbolo e funzionalità – la visione che precede il progetto è a tutti gli effetti un salto in avanti nel tempo: nelle strutture che qualcuno ha immaginato, negli spazi che ha creato dal nulla, nella luce che ha scelto, qualcun altro andrà ad abitare, a lavorare, a morire, ci passerà davanti ogni mattina, scriverà sui suoi muri, vedrà dal finestrino dell’aereo che atterra.
Grazie al digitale le visioni di un architetto possiamo vederle come mai prima d’ora, renderizzate da un computer come fossero davanti a noi che consapevolmente o meno continuiamo, ogni giorno un po’ di più di quello prima, a chiederci se stiamo guardando effettivamente la realtà o meno, il mondo per com’è o per come (forse) sarà, realizzando in qualche modo il sogno psichedelico degli anni ’60 senza bisogno di sostanze ad allargare la coscienza: bastano i pixel e l’anima (psykhé) diventa chiara (dêlos), si manifesta.
Quindi pensare a chi lavora sulle visioni come moderno sciamano non è poi così lontano dalla realtà (ammesso che quella che vediamo lo sia) e quelli dello studio londinese Squint/Opera, fantastica fucina di sogni che con le sue presentazioni e post-produzioni architettoniche multisensoriali apre scenari futuri, sono tra i migliori che ci siano.
Grazie a CityVision, magazine free-press e laboratorio di architettura in continuo dialogo tra futuro e presente, e al Macro, il prossimo 17 febbraio arriverà a Roma il founding director del gruppo inglese, Jules Coke, per una lecture sui futuri scenari delle città.
Durante la serata, inoltre, verrà presentato il quinto numero di CityVision, un concorso internazionale – New York CityVision Competition – ed i vincitori dell’ultimo contest organizzato dal magazine romano: PFFF Inflatable architecture competition.
QUANDO: 17 febbraio 2012 | dalle 18,30
DOVE: Macro | via Nizza 138, Roma | mappa | fb