7 opere e 7 domande, alle 7 di mattina, a fotografi che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Allegra Martin.
Ciao Allegra, quanti anni hai e di dove sei? Da quanto scatti foto?
Ho 31 anni, ma non sono molto diversa da quando ne avevo 5 e usavo per la prima volta la polaroid di mia mamma.
Sono nata a Vittorio Veneto, ho vissuto a Conegliano e poi a Venezia, una città che mi ha condizionato fortemente. Ora vivo a Milano.
Ho sempre scattato fotografie, ma lo faccio in modo più consapevole dal 2006.
La tua attrezzatura?
Credo che lo strumento che si utilizza abbia la sua importanza, quindi scelgo la macchina fotografica in base al lavoro che devo fare. Di solito però è di medio formato, quasi sempre con il medesimo obiettivo.
Preferisco lavorare in pellicola.
Cosa fai quando non fai foto?
Quando fotografo, non penso e quando non fotografo penso alle fotografie che vorrei fare.
Leggo libri, che spesso non finisco. E vado al mare, se fa caldo.
Descrivimi la tua stanza.
Un contenitore delle cose che fanno parte della mia vita. Fotografie, libri, oggetti, dinosauri…
La tua macchina fotografica pesa quanto…
Solitamente non mi pesa. Ma spesso mi viene in mente un’immagine di Felice Beato con la pesante attrezzatura che portava con sé durante il viaggio in Cina nella seconda metà dell’Ottocento… l’atto di fotografare è sia mentale che fisico e si deve essere disposti a sopportare un minimo di fatica.
Se il tuo immaginario fosse un film? O un libro?
“
Deserto Rosso” o “La jetée”.
Un libro, “L’Aleph” di Borges.
Un fotografo/a che mi consigli di tener d’occhio?
Tre, molto diversi tra loro: Marcello Galvani, Francesco Millefiori e Lorenzo Maccotta.