Sono tra noi

Durante una nuvolosa notte d’inizio estate estate di tanti anni fa, mentre me ne stavo in giardino con mia madre a muovere i primi passi (e lì sono rimasti) nel mondo degli scacchi, con mia nonna a far da uomo di casa visto che mio padre, come sempre, era via per lavoro, a un certo punto tra un arrocco ed uno scacco al re (e nel frattempo, nell’apparente vuoto cosmico della mente di mia nonna) tre luci potentissime apparvero sopra alle nostre teste per poi iniziare a girare vorticosamente.
Sangue che si gelava nelle vene, il cavallo nero che cadeva sulla scacchiera in slow-motion come in un film, mia nonna che continuava a ripetere “gli ufi, gli ufi, gli ufi…”, dall’altra parte della strada, oltre il giardino, scene di panico.
Poi la sorella più giovane di mia madre si affacciò dalla finestra di casa sua, proprio sopra di noi. Tranquilla, indicò il cielo. “Oggi inaugura il Paradise“, disse.
?
“I fari. Sono quelli del Paradise, la nuova discoteca con sala giochi. Apre stasera” spiegò lei.
Non erano gli ufi, dunque.

Saranno passati vent’anni e per celebrare l’ennesimo episodio di ingenua idiozia della famiglia del sottoscritto credo che comprerò qualche copia di questa fanzine prodotta dalla graphic designer americana Vanessa Lam con immagini pescate in rete e di infografiche al limite dell’assurdo realizzate con gli strampalati dati provenienti dai database dedicati agli UFO. Poi le distribuirò ai parenti.

Un messaggio

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