7am tattoo | Crez


Photo by Matteo Settegrana

7 tatuaggi (o giù di lì) e 7 domande, alle 7 di mattina, ad artisti della pelle che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Crez.

Ciao Crez, di dove sei e da quanto fai tatuaggi?
Sono di Venezia, ho fatto il primo tatuaggio su me stesso quando ero ancora alle elementari…
Ho iniziato professionalmente nel 1993 all’età di 17 anni.

Perché hai iniziato?
Perché volevo tatuarmi, ero affascinato da i segni blu che vedevo sulle braccia di mio padre, ex marinaio che ha girato i sette mari. Fin da quando ho ricordi, so che ho sempre desiderato essere tatuato.

Cosa fai quando non fai tatuaggi?
Non mi faccio mancare niente, canto in una punk band, i Raptus, dipingo flash e faccio performance di pittura, tengo conferenze sul tatuaggio tradizionale giapponese Horimono, mi alleno in fuoristrada con il monociclo, su strada con la bici da corsa. Viaggio, viaggio, viaggio.

La storia più strana dietro ad uno dei tatuaggi che hai fatto?
Una volta un tipo entra in studio, mi chiede un tatuaggio con dei nomi scritti e lo voleva sul pettorale sinistro: “perché qui c’è il cuore” disse…
Ed io: “immagino che fai i nomi di due persone care in quella zona”
Lui: “sì, però c’ho un po’ paura”
Io: “no, vai tranquillo, è una zona sopportabile”
Lui: “no, è che ho paura che mi pungi il cuore, perché il cuore è il cuore!”
Io: “sì… solo che sta sotto 4 dita di fibre muscolari ed ossa…”
Lui: “eh, ma il cuore è il cuore!”

Un tatuaggio pesa quanto…
Quanto lo vuoi far pesare; dipende da mille fattori, da dove abiti, da dove ti fai tatuare, da che soggetto scegli, dalla tua “situazione psichica”…
Se vivi in Giappone dove il tatuaggio è tollerato ma ancora si tratta di una pratica illegale, avere tatuaggi visibili ti cambierà la vita.
Se abiti in un paese pieno di pregiudizi e ti tatui sul collo o sulle mani, difficilmente potrai trovare un lavoro; se sai chi sei, dove sei e cosa vuoi dalla vita, allora il tatuaggio può essere un modo per sancire queste certezze, certezze che cambieranno con il passare degli anni, quindi è bene affidarsi ad un tatuatore che sappia interpretare le tue richieste ed offrirti il soggetto che più ti rappresenta oggi, ma che potrà accompagnarti elegantemente durante tutta la tua vita.

Chi vorresti tatuare? E cosa gli faresti?
Non c’è nessuno in particolare che vorrei tatuare, ma se Berlusconi vuole un tatuaggio sulla fronte con scritto “Demenza Senile” sapete che numero dargli, offre la casa!

Un tatuatore/tatuatrice che mi consiglieresti?
Manekistefy, mia compagna da 14 anni, mia allieva da 10, ha uno stile molto diverso dal mio, segno di una forte personalità.
E poi: Horihide di Yokosuka, classe 1928, leggenda vivente del tatuaggio tradizionale, e mio mentore; Horirico ed Horishio, di Darumagoya Iwate Japan, giapponese tradizionale come piace a me; Shiryu di Niigata Horimono; Houryu di Tokyo Horimono; Horitatsu di Kyoto Horimono e contemporaneo giapponese.
Per tornare in italia: Gian Maurizio Fercioni di Milano, caposcuola dello stile classico all’italiana; Rudy Fritsch di Trieste, dal cubismo al futurismo passando per i traditionals; Pinker Tattoo di Genova dal giapponese al traditional passando per il realismo; Stefano Prestileo sempre di Genova, traditionals per davvero; Pepe di Viareggio, dall’orientale al classico tutto a rotativa; Salvio di Roma sempre orientale…
La lista è piuttosto lunga.
La regola è scegliere sempre chi si differenzia dalla massa, siete persone uniche ed irripetibili, fate in modo che anche i vostri tatuaggi lo siano.
Scegliete un tatuatore che vi stia simpatico, perché portare addosso un bel lavoro fatto da uno stronzo che vi tratta male, equivale a portarsi dietro un brutto ricordo.
Se vi può consolare, gli stronzi di solito non lavorano bene, se i loro pezzi sono decenti è perché li copiano da qualcun altro di simpatico ;)

Crez
Adrenalink Tattoo
via Cesare Beccaria 9/d, Marghera (Ve)
(mappa)

Un messaggio

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