Tested | Womanity di Thierry Mugler

In principio fu Womanity.com un sito disponibile in sei lingue (italiano compreso). Pensato, creato e sviluppato interamente da donne, uno spazio virtuale dove dialogare, esprimere se stesse, creare o semplicemente divertirsi. Presentato a Parigi l’otto marzo scorso a 300 blogger francesi e a noi di Frizzifrizzi,  che eravamo l’unico blog straniero invitato.

Ma Womanity è molto di più!
Come ha detto l’ideatore del sito, ovvero lo stesso Thierry Mugler: “At the heart of it is what one woman learns from another. Womanity is that bond: giving, complicit, a tacit affinity.”

Dai primi di settembre è in vendita l’omonimo profumo. Womanity di Thierry Mugler, e io lo possiedo in anteprima da più di due mesi. I mesi meno adatti a provare un profumo del genere ma procediamo per gradi.
Come fa i profumi Mugler?
Thierry fa i profumi come la Peppina fa il caffè. Chi è la Peppina? Beh non ricordate la canzoncina?

No, forse siete troppo giovani. Il caffè della Peppina è una canzoncina che mia madre stonava amabilmente per me quando ero piccola. Cosa ci metteva la Peppina nel caffè? Beh leggetevelo qui.
Mi hanno raccontato che prima di partire per la creazione di ogni profumo, Thierry spiega che sensazione vorrebbe ricreare con la fragranza, per esempio – come ho già scritto – per il profumo Cologne aveva deciso di ricreare le sensazioni di pulito e di casa.

Ora siccome per Mugler femminilità è completezza, quindi dolce e salato insieme, ha deciso di trovare una nota salata da inserire nella sua ultima creazione, inventare un accordo e creare un ritmo tra queste due note.
Immaginate quindi un’isola in un giorno d’estate, un albero di fichi che sprigiona linfa e zucchero, un soffio d’aria che accarezza i frutti maturi e all’improvviso la sferzata della brezza marina…

Per la prima volta, nella storia delle fragranze, si decide di integrare, nella sua composizione, una nota dolce ed una salata.
Se è chiaro anche a voi che i fichi possono regalare alla fragranza la nota dolce necessaria, il problema diventa da dove ed in che modo estrarre la nota salata.
Per Thierry la risposta pare semplice, dal caviale!

Fichi e caviale: shock di due componenti, una sfida ed allo stesso tempo l’utilizzo di una tecnica che è un’esclusiva tecnologica.

Inizia tutto la nota dolce del fico: voluttuosa e sconvolgente. Fruttata e succosa, dal delicato sapore di latte. Frutto allegro, rosso e gustoso, verde e morbido.
Poi si passa all’impertinenza salata della note di caviale: sottile e conturbante quasi animale, mordace e attraente, insolito, misterioso, nero e sontuoso, iodato e con un tocco di cuoio, freddo.
Al cuore, punto di equilibrio legno di fico e le foglie di fico: verde, sensuale ed elegante.

Per riuscire ad ottenere la nota salata dal caviale è stata necessaria un’innovazione tecnologica, l’estrazione molecolare (vedi video qui sopra). Questo nuovo metodo esclusivo di estrazione brevettato da Mane, consente di ricostruire alla perfezione l’essenza olfattiva delle materie analizzate, permette di ottenere ingredienti dalla fedeltà e dalla raffinatezza olfattiva totale. Tra l’essenza ottenuta con l’estrazione molecolare e la materia da cui è stata estratta non esiste nessuna differenza olfattiva. Questo metodo rende possibile la creazione e l’utilizzazione di nuove materie prime mai usate finora in profumeria.

Come fare dopo questa descrizione a resistere? Io non ci sono riuscita , nonostante la giornata caldissima in cui mi è stato presentato e nonostante io non provi mai addosso i nuovi profumi specie se si preannunciano molto intensi e diversi dalle mie solite acque, me lo sono spruzzata addosso in un locale pubblico. La curiosità era altissima!
Una sferzata energica ha scosso le mie narici. Womanity è un profumo sicuramente attraente ma anche inquietante. Caldo, forte, profondo.
Cambia moltissimo in base alla pelle di chi lo indossa, se su di me era piacevole ed intenso, sulla gentile Benedetta era pungente ed a tratti fastidioso.

Un profumo che coinvolge tutti i sensi, perché non lo senti solo con il naso ma lo assapori anche sulla punta delle lingua.
Il flacone è bellissimo, un totem rosa dalle linee longilinee a base ovale, decorato con un fregio in zamak satinato che reca incisa una frase in una misteriosa lingua. Chiuso da un anello che abbinato al fregio sancisce l’alleanza tra donne, la loro unione: il tutto! Una catena a tenere insieme fregio ed anello, simbolo di trasmissione e solidarietà.

I flaconi Womanity, come tutti quelli dei profumi di Mugler, possono essere ricaricati in profumeria con ricariche eco-source.
La volontà eco si rispecchia anche nel cartone di carta riciclata e riciclabile, costruito senza supporto interno e senza notice. E’ l’astuccio stesso a veicolare le informazioni.

Per mesi, dopo quella prima prova,  il profumo ha riposato negli scatoloni del mio trasloco in corso, finché qualche sera fa a Crotone passeggiando per una stradina lontanissima dalle profumerie del centro, ne ho riconosciuto le note, mi è venuta voglia di risentirlo addosso. Tornata a casa a Bologna me lo sono ri-provata. Anche al secondo assaggio la sensazione è stata intensa, a tratti piacevole.

Non credo diventerà il mio profumo per il prossimo inverno, continuo a preferire i toni più neutri delle acque, ma non escludo di indossarlo quelle sere in cui ho bisogno di una sferzata di energia dolce ed animale.
Amiche siete avvisate, non lo regalerò, ho deciso!

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