Mòbito: questo post è stato un parto, ma ne è valsa la pena

Mòbito

Tutto ebbe inizio a dicembre quando Noemi mandò una semplicissima email a Frizzifrizzi auto-segnalandosi.
Sono passati, rispettivamente, una cinquantina di giorni, le vacanze, una traballante connessione internet e conseguenti peripezie, ma finalmente ce l’abbiamo fatta.

Noemi è una 24enne neolaureta in Disegno Industriale a Palermo e, dalle mail che ci siamo scambiate, sembra una di quelle persone che si danno da fare, sempre attive. Se guardate il suo profilo su Behance e Fotologue inizierete a capire i suoi gusti, e troverete una delle creazioni che la rende più orgogliosa: il Mòbito.

Il nome nasce dall’unione tra abito, kit, mobilità e modulare. Vi basterà guardarlo per capirne l’essenza. Nato nell’ambito del progetto di tesi di laurea, Mòbito – cucito dalle mani di Noemi e di quelle della nonna – è composto da ben sette elementi: due metà complementari a due a due, due elementi aggiuntivi e un pezzo centrale a cui si attaccano tutti gli altri.
I bottoni e le fettucce permettono di regolarlo ottenendo diversi modelli e facendo in modo che ognuno possa creare la propria versione.

Se vi sembra che ci voglia troppo tempo per indossarlo, allora forse non fa per voi; il suo punto di forza sta in questo: nel permettere alla persona che lo indossa di ritagliarsi uno spazio temporale per “cucirsi addosso” un abito nuovo ogni giorno.

Se volete altre informazioni sul Mòbito potete contattare Noemi a questa mail: [email protected].

Un messaggio

Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito. Si tratta di un progetto realizzato ogni giorno con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità. Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione. Potrai farla su PayPal.

GRAZIE DI CUORE.